Forlì, il caso dei minori albanesi arrivati in Italia come turisti: 66 denunce per truffa

Decine di ragazzini minorenni che arrivavano ufficialmente in Italia per turismo accompagnati da adulti loro parenti  ma che in realtà non lasciavano mai più il nostro Paese perché sostenevano di essere stati abbandonati. È lo strano caso su cui la Procura della Repubblica di Forlì ha deciso di vederci chiaro con un'inchiesta affidata alla polizia di stato che questa mattina ha portato alla denuncia di 66 persone, 41 delle  quali maggiorenni, tutte di nazionalità albanese, accusate di essere implicate nello strano traffico tra l'Albania e l'Italia.

Per tutti i maggiorenni denunciati le ipotesi di reato sono di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravato, truffa aggravata contro l'ente pubblico e abbandono di minore aggravato, mentre per i 25 minorenni l'accusa è di concorso in truffa. Secondo l'inchiesta della polizia forlivese, il gruppo avrebbe messo in atto  uno "stratagemma illecito" trovando spazio nella legislazione nazionale sull'immigrazione che prevede assistenza i minori non accompagnati. I ragazzi, una volta arrivati in Italia, venivano fati presentare negli uffici dei servizi sociali dei vari Comuni della zona dove i minori sostenevano di essere stati abbandonati e di non avere parenti in Italia.

I comuni dovevano intervenire a loro spese perché la legge impone di prenderli in carico e assicurare loro il mantenimento e l'educazione fino alla maggiore età. L'inchiesta, iniziata a seguito di un aumento sospetto di minori di nazionalità albanese non accompagnati in zona, ha scoperto però che in realtà non erano affatto abbandonati ma era solo uno stratagemma per riuscire ad ottenere la possibilità di studio senza costi oltre a facilitazioni nel conseguimento del titolo di soggiorno.