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Foggia, la madre di Nicolina: “Sapevo che lui aveva una pistola, nessuno mi ha dato retta”

Secondo la madre della 15enne, l’uomo aveva già puntato il coltello contro la ragazza e poche ore prima le aveva mandato un messaggio di minacce: “Io avevo avvertito che sarebbe successo qualcosa, nessuno mi ha dato retta”
A cura di Antonio Palma
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"Io sono pronto", sarebbe questo l'ultimo messaggio di minacce inviato alla madre della vittima dal killer di Nicolina Pacini, la ragazza di 15 anni uccisa dall'ex della donna con un colpo di pistola in pieno volto a Ischitella, in provincia di Foggia. A rivelarlo è stata la stessa 43enne Antonella Rago che da tempo era andata via dalla Puglia per allontanarsi da quell'uomo, il 36enne Antonio Di Paola, giudicato violento. "Quattro giorni prima mi aveva già chiamato un'amica di giù dicendo che lo aveva visto alle scuole con un amico. Oddio, ho detto, questo qui sta programmando qualcosa. Detto, fatto. Non l'ha fatto quel pomeriggio, ma lui sapeva che la bimba andava a scuola" ha rivelato la donna.

"Sapevo che aveva una pistola e l'ho anche detto ai carabinieri quando ho presentato le denunce perché mi minacciava: ho ancora i messaggi conservati sul telefono. Era un violento, sapevo che c'era pericolo per i miei figli" ha denunciato poi la donna all'agenzia Ansa. "L’ultima volta che ho sentito mia figlia ci ho anche litigato al telefono, le ho detto ‘Mi fai stare male Nicolina. Tu l'hai conosciuto solamente in quell'istante che ti ha puntato un anno fa il coltello allo stomaco, io mi sto preoccupando, perché so cosa lui vuole fare" ha raccontato ancora la donna, spiegando: "Lui la notte prima mi aveva avvertito con un messaggio: ‘Tu non metti la pace, io sono pronto' ".

La madre accusa i nonni: "Dov'erano mentre mia figlia moriva"

"Nicolina mi ha risposto che non poteva vivere segregata. Allora alla fine le ho riposto: ‘Da domani esci, fatti la tua vita'. queste le ultime parole dette tra me e la mia figliola", ha ricordato ancora la donna, dichiarando: "La mia unica mia colpa è stata lasciare nelle mani sbagliate mia figlia". L'accusa è ai suoi genitori a cui il Tribunale aveva affidato i due figli. "Li avevo avvisati che era stato visto nei dintorni di casa mia, ma mio padre mi ha detto che era al bar con gli amici. Ha chiamato il padre di Nicolina dicendogli di non farmi telefonare più. Dov'erano i nonni mentre mia figlia moriva? Ora denuncerò tutti, perderanno l'affido" ha minacciato poi Donatella Rago.  "Io avevo avvertito che sarebbe successo qualcosa, nessuno mi ha dato retta. Io non c’ero, ma i miei che li avevano in affido dove erano? Non doveva prendere il pullman visto che c’erano delle denunce in corso, ma dovevano accompagnarla loro a scuola" aveva già scritto in precedenza la donna.

"È tutta colpa sua, doveva stare con i figli" ha ribattuto a distanza un suo cugino che ha vegliato il corpo di Nicolina con i nonni, confermando che Antonio Di Paola "aveva detto a tutti che avrebbe fatto qualcosa",  ma anche che "già aveva cercato di suicidarsi e non si poteva pensare che avrebbe fatto questo". "Un’altra cosa la voglio dire ai carabinieri di Ischitella. Non si può lasciare girare un uomo come lui in paese armato" ha concluso l'uomo.

Struggente il ricordo di Nicolina che la madre Antonella Rago ha voluto lasciare su facebook per il suo "angelo":  "Eccoti amore mio così bella solare allegra carattere forte…con questi occhi blu più del sole e del mare…..tu la mia vita il mio sole il mio tutto….io e te si litigava, io e te ci confidavamo ah vicenda, eravamo due sorelle e non madre e figlia tutti ci invidiavano amore mio vita mia mi manchi tantissimo ora tu sei un piccolo angelo in mezzo ah tanti angeli mah! Qui giù ricordati di tua mamma di tuo padre e il tuo fratellino, amoreeeeee senza di te siamo niente…. Tesoro mio ti va di venire a darmi un bacio?  Così ci sembra che tu stia ancora qui con noi….nico ci manchi amore mio torna tra noi ti prego, ti aspetto!!!!"

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