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Foggia, anche le suore licenziano: via le dipendenti dopo 20 anni

La denuncia del sindacato per il caso di due lavoratrici addette alle pulizie di una casa di cura: “Papa Francesco ebbe a dire che chi licenzia non è un imprenditore ma un commerciante”
A cura di A. P.
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Dopo venti anni spesi nel settore delle pulizie si sono ritrovate da un giorno all'altro senza lavoro perché  la ditta per cui prestavano servizio ha deciso di licenziare ed esternalizzare tutto, peccato che la società è gestita da una congregazione di suore. Come denunciano dal sindacato di base Cub di Foggia, è quanto capitato a due lavoratrici pugliesi ormai ex dipendenti di una casa di risposo gestita nella città capoluogo dalle suore della Congregazione missionaria Figlie di Gesù Crocifisso. Stando ai delegati sindacali della Confederazione unitaria di base, le due lavoratrici sarebbero state licenziate il primo agosto scorso senza neanche un preavviso sufficiente

“Papa Francesco, incontrando i lavoratori dell’Ilva di Genova lo scorso 27 maggio, ebbe a dire che chi licenzia non è un imprenditore ma un commerciante: oggi vende la sua gente, domani vende la propria dignità – il suo commento – e le parole del Santo Padre stonano terribilmente con l’operato delle Suore", ha dichiarato il segretario provinciale del Cub, Michele Vaira, che ha denunciato l'accaduto. "Un'operazione discutibile sotto il profilo giuridico ed economico  ma soprattutto in contrasto con gli insegnamenti di Papa Francesco" insistono dal sindacato che ora fanno appello alla madre generale della Congregazione e all'Arcivescovo della Diocesi di Foggia per scongiurare i licenziamenti, ricordando che si tratta di famiglie che di quello stipendio avrebbero assoluto bisogno.

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