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FMI: “Bene l’agenda del Governo Renzi, ma Italia in recessione nel 2014”

Il Fondo Monetario Internazionale conferma che il Belpaese chiuderà l’anno in recessione. Promosso il Jobs Act, “ma bisogna intervenire sulle pensioni e con la riforma della giustizia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Alla lista di chi vede ancora decisamente nero il futuro dell’economia italiana si aggiunge un nuovo prestigioso nome: quello del Fondo Monetario Internazionale che, concordando con Ocse e Confindustria che negli scorsi giorni hanno prospettato per quest'anno la riduzione del Pil nostrano, ha rivisto al ribasso la stima sulla crescita del valore monetario totale dei beni e servizi prodotti nel Belpaese. L'economia italiana "deve ancora uscire da una recessione prolungata" e le prospettive "restano incerte, con rischi al ribasso", scrive il Fondo, precisando che "sono necessari cambiamenti strutturali profondi per liberare il potenziale di crescita in Italia, garantire una ripresa e affrontare la questione dell'eccesso di debito". Ad ogni modo, Con guardando lo ‘staff report' al termine della missione ‘Article IV' svoltasi a giugno l'organizzazione con sede a Washington porta a -0,1% da +0,3% di fine luglio la stima per il prodotto interno lordo nel 2014, pur confermando la proiezione di +1,1% per l'anno prossimo. “Serve un'azione radicale" dice il FMI. Ma soprattutto secondo gli esperti economisti serve una manovra da 7-8 miliardi: "Un ulteriore aggiustamento rispetto ai piani delle autorità (fino allo 0,5% del Pil a seconda della forza della ripresa) aiuterebbe a raggiungere un piccolo surplus strutturale nel 2015".

FMI: "Pareggio bilancio solo nel 2016 per l'Italia"

Il FMI guarda invece con timido ottimismo al debito italiano, “sostenibile ma soggetto a significativi rischi" e che l'Italia resta "vulnerabile a una perdita di fiducia del mercato" e al "contagio finanziario". Per questo il Belpaese potrebbe anche essere "fonte di contagio per il resto del mondo". Ma quando raggiungeremo il pareggio di bilancio? Secondo il Fondo Monetario Internazionale nel 2016. Per gli economisti statunitensi è "urgente" una riforma del mercato del lavoro incisiva. La disoccupazione in Italia salirà quest'anno ai massimi dal dopoguerra, al 12,6% dal 12,2% del 2013, dice il Fondo Monetario,  evidenziando che il tasso sarà inoltre al 12,0% nel 2015, all'11,3% nel 2016 e all'10,5% nel 2017.

Promossa Agenda Renzi

A tal proposito, il FMI vede bene la riforma del lavoro del governo Renzi, spiegando che l'Italia deve "muoversi rapidamente sulle riforme". Ok all'idea di un "singolo contratto di lavoro", ma "le difficili prospettive per il lavoro e la produttività stagnate richiedono un'azione più radicale". Bene anche la spendig review: uno "strumento importante", ma le analisi raccomandano che "ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare la questione pensioni che rappresentano il 30% della spesa totale. L'Italia spende sette volte di più per un anziano che per un non anziano". Capitolo riforma della giustizia, considerata priorità per la crescita e l'occupazione in Italia. "Migliorarne l'efficienza è stata una priorita' dei governi negli ultimi anni e il governo Renzi non è un'eccezione. Il processo civile telematico è una misura importante che può tradursi in guadagni di efficienza".

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