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FMI avverte: “Ripresa globale debole, economia mondiale troppo vulnerabile”

Il Fondo Monetario internazionale avverte che potrebbe ridurre le sue stime di crescita invitando i leader del G20 a un’azione forte a sostegno della crescita economica.
A cura di Antonio Palma
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L'economia mondiale è ancora troppo vulnerabile e con un aumento delle turbolenze finanziarie la ripresa economica globale si è ulteriormente indebolita rischiando di deragliare. È il nuovo pessimista avvertimento del Fondo Monetario internazionale ai Paesi membri presente nel documento preparato in vista del G20 dei ministri finanziari e i governatori delle banche centrali in programma a Shanghai il 26 e 27 febbraio. Secondo il Fondo guidato da Christine Lagarde, infatti, dopo l'inatteso rallentamento dell'attività economica mondiale a fine 2015 vi è stato un ulteriore indebolimento a inizio 2016 che rischia di far crollare tutte le stime di ripresa. Se la situazione non dovesse evolversi infatti lo stesso Fmi ha precisato che "è probabile" che ci sia un taglio delle sue stime di crescita nella nuova edizione del suo World Economic Outlook che diffonderà ad aprile.

Per questo il fondo Monetario internazionale invita i leader del G20 a "un'azione forte a sostegno della crescita e per contenere i rischi". A preoccupare il team di economisti del Fmi non sono solo gli improvvisi shock economici e le turbolenze finanziarie dei Paesi emergenti, ma anche le crisi non economiche come quelle dei rifugiati, il terrorismo e le epidemie globali che in una situazione di economia debole rischiano di dare una spallata decisiva.

Per questo "il G20 deve prevedere un sostegno coordinato alla domanda usando lo spazio di bilancio disponibile per spingere gli investimenti pubblici e le riforme strutturali" afferma il Fondo, invitando le banche centrali ad una politica di sostegno molto spinta. Anche in ambito Ue infatti il Fondo invita la BCE a proseguire sulla strada degli stimoli all’economia continuando gli interventi di quantitative easing insieme ad un mix di politiche di controllo dei bilanci e di riforme strutturali.

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