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Fisco, firmato l’accordo Italia-Svizzera. Addio al segreto bancario

I due Paesi potranno scambiarsi informazioni finanziarie sui contribuenti, in seguito a una richiesta dell’Agenzia delle entrate.. Ora la Svizzera può uscire dalla black list fiscale-finanziaria.
A cura di Biagio Chiariello
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Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan ed Eveline Widmer-Schlumpf, capo dipartimento federale delle finanze svizzero, hanno firmato a Milano nella sede della Prefettura, l'accordo in materia fiscale che prevede lo scambio, su richiesta, di informazioni che va a modificare la Convenzione sulla doppia imposizione fiscale Italia-Svizzera. Si pongono così le condizioni per la fine del segreto bancario tra i due Paesi e consente a Berna di uscire dalla black-list fiscale-finanziaria permettendo ai contribuenti italiani che vogliono avvalersi della voluntary disclosure di poter godere di condizioni migliori in termini di anni da sanare e di oneri da sostenere. Oltre al protocollo, i due ministri hanno siglato una "road map" per la continuazione del dialogo fra i due paesi in materia fiscale e finanziaria.

L'accordo Italia-Svizzera

Nella pratica l'accordo riguarda una modifica del Trattato tra Italia e Svizzera sulle doppie imposizioni e rappresenta una rilettura dell'articolo sullo scambio di informazioni adeguandolo agli standard Ocse. Si da così un’ulteriore possibilità ai cittadini svizzeri di regolarizzare la propria posizione con il fisco italiano senza incappare in eventuali multe per reati fiscali. Ad ogni modo, il contribuente dovrà dichiarare e pagare tutto quanto dovuto al fisco. Adesso l'intesa dovrà essere ratificata da entrambi i Parlamenti per poi entrare in vigore entro due anni al massimo. Nel dettaglio sono stati firmati due testi: uno giuridico, che concerne lo scambio di informazioni, e uno politico, una roadmap che stabilisce il percorso dei negoziati sui temi riguardanti i frontalieri e Campione d'Italia.

Il commento di Padoan

“L’accordo firmato oggi è un passo avanti molto importante nelle relazioni tra i due Paesi – ha dichiarato Padoan – frutto di un lavoro che è durato molto tempo, che è stato complesso e difficile ma alla fine è giunto con pieno successo. Ci è costato un euro – ha aggiunto con una battuta – ma posso dire con certezza che porterà a entrate per più di un euro”. A proposito dei due testi, "il primo su scambio informazioni fa parte di un quadro internazionale, processo in cui Italia e Svizzera sono molto impegnati" ha precisato il ministro, ricordando che "prima che la crisi globale scoppiasse io ero all'Ocse e allora questo risultato era inimmaginabile. La crisi ha accelerato sforzo verso la trasparenza e dunque almeno da questo punto di vista è stata utile. Questa firma si inserisce in un momento nel quale il parlamento ha votato il programma regolarizzazione spontanea che consente ai nostri contribuenti di sanare, con sanzioni ridotte ma con il totale delle imposte, le posizioni irregolari" ha aggiunto Padoan.

Poi anche Renzi commenta su facebook:

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