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Fisco: accordo Italia Usa, da luglio insieme nella lotta all’evasione fiscale

Dal primo luglio al via la fase operativa dell’accordo tra i due Paesi che prevede uno scambio automatico di informazioni in materia fiscale.
A cura di Antonio Palma
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Italia e Stati uniti alleati nella guerra contro l'evasione fiscale. Dal mese di luglio infatti prende il via il patto siglato tra i due Paesi che prevede un massiccio scambio di informazioni proprio per contrastare il fenomeno in campo internazionale. Del resto ormai è chiaro che i singoli Paesi non riescono più a far fronte da soli all'evasione fiscale di grandi capitali che sempre più spesso si serve di appoggi internazionali per far circolare il denaro. L'accordo già siglato tra i due Paesi, che sarà ratificato definitivamente al Consiglio dei ministri in programma lunedì, partirà operativamente dal primo luglio con lo scopo di rendere la vita sempre più dura agli evasori fiscali. L'intesa infatti prevede che conti e depositi detenuti negli Usa da soggetti residenti in Italia e quelli detenuti in Italia da residenti americani non abbiano più segreti per i rispettivi Paesi di provenienza. Tra le numerose misure di controllo immediatamente possibili con questa nuova regolamentazione troviamo tra l'altro la possibilità di risalire agli identificativi del titolare del conto, il numero del deposito, l'istituzione finanziaria che effettua la comunicazione, il saldo o il valore di quanto posseduto. A partire dal 2015 poi si aggiungeranno altre informazioni, tra cui l'importo totale lordo degli interessi o dei dividendi.

L'accordo anti evasione prevede anche benefici burocratici

L'accordo, firmato dal precedente ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni con l'ambasciatore Usa John R. Phillips a gennaio e portato avanti ora dal ministro Pier Carlo Padoan, prevede una cooperazione sempre più intensa tra i due Paesi con scambi di informazioni massicci. In realtà l'accordo tra Italia e Usa porterà anche a delle semplificazioni burocratiche e fiscali come lo stop alla ritenuta alla fonte del 30% per i pagamenti dagli Usa e la minimizzazione degli oneri di adempimento per gli intermediari finanziari. Esso si basa sul cosiddetto Facta, il Foreign Account Tax Compliace Act, un sistema di controlli che sono il cardine di altri accordi internazionali tra i vari Paesi per la lotta all'evasione fiscale. Intese simili l'Italia le ha firmate già con Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna, in modo da sviluppare un sistema di controlli sempre più ramificato e con scambio automatico di informazioni bancarie in materia fiscale.

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