Finto rapimento di Lapo Elkan, due amici: “Non ha chiesto lui i soldi, è stato ingannato”

E se Lapo Elkann fosse stato incastrato? A due giorni dal presunto finto rapimento del rampollo di casa Agnelli sono stati due noti "paparazzi" – Max Scarfone e Maurizio Sorge – a rivelare che l'imprenditore italiano potrebbe essere stato ingannato da qualcuno, addirittura un suo conoscente. L'ipotesi è tutta da verificare e spetterà alle autorità statunitensi farlo, ma i due fotografi amici di Lapo sono apparsi molto determinati nel difenderlo sostenendo che i fatti “non sono andati come la stampa americana e quella italiana li stanno raccontando”. “Ho parlato con amici di Lapo a New York, quindi fonti attendibili, e mi hanno assicurato che Lapo non ha fatto nessuna telefonata alla famiglia, non ha chiesto nessun riscatto”, ha detto Sorge. Ad appoggiare la sua tesi Scarfone, autore del libro “Il paparazzo buono”, di cui Lapo Elkann ha redatto la prefazione: “Vi posso assicurare che Lapo non ha fatto quella telefonata, non ha chiamato i familiari per chiedere quel riscatto. Non solo, in quell’appartamento non erano solo in due, lui e la escort transessuale: molto probabilmente c’era una terza persona. Un conoscente, probabilmente un amico …”.

Secondo i paparazzi, quindi, Lapo Elkann non ha mai effettuato quella telefonata e comunque non aveva alcun bisogno di chiedere 10mila euro ai familiari, disponendo di un patrimonio ben più alto. "In questa storia non c'è nulla di credibile", ha dichiarato Sorge, prima di affermare che non è da escludere che il rampollo – non nuovo, ad onor del vero, a pasticci che hanno messo in imbarazzo casa Agnelli – possa essere caduto in una trappola.

Saranno naturalmente gli inquirenti a ricostruire nei dettagli quanto accaduto: Lapo Elkann è accusato di "Denuncia alla polizia di falso sequestro". Un reato grave, che prevede una pena da 2 a 10 anni di reclusione.