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Fidanzatini killer ad Ancona, anche il padre della 16enne è morto

Lo scorso 7 novembre Antonio Tagliata, 18 anni, aveva ucciso la moglie di Fabio Giacconi e mandato quest’ultimo in coma. Stamattina il decesso del 49enne all’ospedale di Torrette. La coppia era contraria al fidanzamento della ragazzina.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo circa 20 giorni di agonia, alle ore 11,30 di oggi, all’ospedale di Torrette ad Ancona, è deceduto Fabio Giacconi, il papà della sedicenne accusata insieme al suo fidanzato diciottenne Antonio Tagliata di aver sparato ai genitori nel primo pomeriggio del 7 novembre. Il giovane aveva fatto irruzione nella casa assieme alla ragazza, minorenne, facendo fuoco contro entrambi genitori di lei. La madre, Roberta Pierini, era morta sul colpo. Giacconi, 49 anni, era stato ricoverato in condizioni gravissime. Un coma irreversibile dal quale non si è mai più ripreso. Questa mattina, la morte in ospedale.

I fidanzatini killer

Tagliata e la sua fidanzatina si sono più volte palleggiati la colpa dell'aggressione (definita "un'esecuzione" per il gip Antonella Marrone). Ora sono entrambi indagati per omicidio. I carabinieri li avevano fermato insieme alla ragazza nella stazione di Falconara marittima. Il 18enne aveva confessato subito le sue responsabilità in quello che oggi è diventato duplice omicidio. "Volevo solo un chiarimento con i genitori della mia ragazza, ma il padre ha avuto un atteggiamento aggressivo, sprezzante, offensivo" si era poi difeso il giovane. Il movente, si sarebbe poi scoperto, starebbe nella storia d'amore tra i due giovani avversata da entrambi i genitori di lei. Ora entrambi cadavere.

L'omicidio di Ancona

La prima vittima, Roberta Pierini, coetanea del marita, lavorava come impiegata. Fabio Giacconi, era sottufficiale dell’Aeronautica militare di stanza a Loreto. I coniugi sono stati raggiunti da diversi colpi di pistola, una calibro 9X21 "comprata per 450 euro da un albanese" aveva detto Tagliata. La donna sarebbe stata ferita ad un fianco e a un braccio, e finita con un colpo alla testa. L'uomo colpito mentre tentava la fuga dal balcone di casa. "Quando Antonio ha sparato sono rimasta impietrita: non doveva finire così. Eravamo andati dai miei per un chiarimento…. Dopo ho seguito Antonio perché avevo paura" erano state le parole della 16enne, che poi, in lacrime, aveva chiesto al magistrato: "Come sta papà?".

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