12 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Fidanzati uccisi a Pordenone, individuate alcune armi “sospette”

Proseguono le indagini sul duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, avvenuto a Pordenone lo scorso marzo. Al momento sono due gli indagati.
A cura di S. P.
12 CONDIVISIONI
Immagine

Continuano le indagini sul duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati uccisi a Pordenone il 17 marzo scorso. Secondo quanto trapela dai quotidiani locali sarebbe stato fatto qualche passo avanti riguardo l’arma usata per uccidere i due ragazzi. Le ricerche dei carabinieri del Nucleo investigativo di Pordenone sul lotto a cui apparteneva la Beretta 7,65 usata per i delitti hanno permesso di isolare sei semiautomatiche sospette vendute da un’armeria di Cremona durante il Ventennio fascista. L’arma che l’assassino ha usato per uccidere nel parcheggio della palestra di Pordenone Trifone e Teresa fu trovata mesi dopo il delitto nel laghetto del parco di San Valentino (il 18 settembre i carabinieri trovarono il caricatore, il giorno successivo il resto dell’arma). Di quella pistola si sa che si tratta di una Beretta 7,65 riverniciata di nero per coprire le tracce di ruggine, uscita dalla fabbrica nel 1922 e finita all’Armeria Galli Giuseppe di Cremona. I registri che avrebbero potuto portare al primo possessore dell’arma sono stati distrutti da un incendio.

Indagati Ruotolo e la fidanzata – Intanto per il duplice delitto di Pordenone restano indagate due persone: si tratta di Giosuè Ruotolo, militare campano commilitone di Trifone sospettato del delitto dallo scorso settembre, e la fidanzata Rosaria, studentessa di 24 anni residente a Somma Vesuviana. La giovane è stata iscritta nel registro degli indagati solo nelle ultime settimane: non c’è dubbio sul fatto che la sera degli omicidi lei si trovasse in Campania ma il sospetto degli investigatori è che possa aver contribuito a fornire alibi o copertura al fidanzato omettendo alcuni dettagli di cui poteva essere a conoscenza o modificando e cancellando la cronologia di messaggi e chat in internet. La ragazza è stata interrogata in Procura a Pordenone e si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views