5 CONDIVISIONI

Fidanzati uccisi a Pordenone: in aula le foto dei corpi senza vita di Teresa e Trifone

A Udine la seconda udienza del processo a Giosuè Ruotolo, il militare campano unico imputato per l’omicidio della coppia di fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone.
A cura di Susanna Picone
5 CONDIVISIONI
Immagine

Seconda udienza a Udine del processo per il duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i due fidanzati uccisi il 17 marzo del 2015 a Pordenone. Unico imputato, presente in aula anche oggi, è Giosuè Ruotolo, militare campano di 27 anni accusato di aver ucciso i due ragazzi di 30 e 28 anni nel parcheggio del Palazzetto dello sport che frequentavano. L’udienza di oggi è iniziata con la proiezione delle immagini dei corpi senza vita di Teresa e Trifone. Le foto cruente dei ragazzi nell’auto (Teresa con i capelli biondi appoggiati sul finestrino della sua Suzuki e Trifone con il viso coperto di sangue seduto sul lato passeggero) sono state proiettate prima della deposizione del capitano Mauro Maronese, all'epoca comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri di Pordenone, del medico legale Giovanni Del Ben, primi testi dell'accusa, e un'insegnante di yoga, la prima persona ad aver trovato i due ragazzi privi di vita nel parcheggio della palestra.

L’imputato Giosuè Ruotolo presente in aula – Le foto dei corpi senza vita di Teresa e Trifone sono state utilizzate da testi e periti per indicare i punti in cui sono stati trovati i sei bossoli e per spiegare i motivi per cui l'ipotesi iniziale di omicidio-suicidio su cui si erano avviate le indagini è mutata in quella di omicidio. Ruotolo, presente in aula al fianco dei suoi avvocati, entrando ha rivolto un cenno di saluto a suo padre, anch’egli presente per l’udienza. A Udine sono arrivati anche i genitori e il fratello di Trifone Ragone che stanno attendendo all'esterno dell'aula. Il processo a carico di Giosuè Ruotolo – che ha chiesto di non essere ripreso da telecamere e fotografi – è iniziato il 10 ottobre scorso. Anche in quella occasione i suoi legali hanno ribadito l’innocenza del giovane campano: “Nessuno vede Giosuè nel momento in cui viene commesso il delitto. Ecco perché siamo convinti della sua estraneità ai fatti contestati. La difesa ha molte carte da giocare – ha detto il legale – in primis la collocazione di Ruotolo sulla scena al momento del delitto. Non c'è stata perché se ne è andato prima”.

5 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views