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Fertility day, Lorenzin dopo le polemiche: “Campagna non è piaciuta? La rifacciamo”

Dopo le polemiche sul Fertility Day voluto dal ministero della Salute interviene Beatrice Lorenzin, che invita a non mettere insieme i problemi sociali con quelli sanitari, ma chiarisce di non voler offendere nessuno.
A cura di Susanna Picone
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Fa un passo indietro la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, travolta dalle polemiche nelle ultime ore per la sua campagna d’informazione “Fertility Day”, e spiega che arriveranno delle modifiche. “Nessuno qui è innamorato di un messaggio di comunicazione, il messaggio deve arrivare corretto. Se ci sono delle immagini che sono state vissute come un'offesa penso che nessuno in questo ministero abbia questo desiderio, ho già dato mandato di poterle rimodulare”, ha detto a Sky TG24 Lorenzin parlando appunto di una campagna sulla fertilità che ha scatenato fortissime polemiche a causa dei testi di alcune immagini promozionali. “Ho già detto di rimodularle – ha proseguito la ministra – perché a noi non interessa offendere, interessa però provocare una riflessione”. Quindi Lorenzin ha spiegato le sue ragioni: “Non metterei insieme i problemi sociali con i problemi sanitari, altrimenti noi non dovremmo occuparci praticamente di nulla. Un tema è la denatalità legata a motivi socio-culturali, e quindi la necessità di un sostegno alla famiglia, il bonus bebé, un sostegno al lavoro. Sono la prima che dice queste cose da anni. Rinunciamo a fare politiche per la salute perché bisogna fare gli asili? Bisogna fare gli asili e le politiche per la salute. Tra l'altro puoi fare gli asili, ma se poi si è sterili e non si riesce ad avere figli non abbiamo i bambini da metterci dentro”.

“Un ministro della Salute non si può occupare del problema sociale” – Per la ministra della Salute, quindi, bisogna riflettere su quello che è inteso come un invito non alla gravidanza ma “alla consapevolezza sulla propria fertilità”. “Dall'altra parte – ha detto ancora – l'Italia si deve assumere il peso del fatto che è un Paese dove non nascono più bambini, e ci vogliono delle politiche su questo che non sono state fatte in decenni, altrimenti non saremmo in queste condizioni. Ma accanto a questo, che è un grande problema sociale, c'è un problema sanitario. Un ministro della Salute non si può occupare del problema sociale, lo fa emergere, qui parliamo di quello che si può fare, il tema sanitario”. Tra i tanti che nel frattempo hanno criticato il ministero per il Fertility Day anche un gruppo di psicologi che ha scritto una lettera aperta a Lorenzin che ha già ottenuto diverse adesioni. Gli psicologi, nel loro testo, parlano di una iniziativa oltraggiosa e pericolosa.

"Fertility Day è prevenzione" – In serata la ministra è tornata sulla polemica anche con un tweet: "La campagna non è piaciuta? Ne facciamo una nuova. #fertilityday è più di due cartoline, è prevenzione, è la salute degli italiani".

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