941 CONDIVISIONI

Ferrara, per lo Stato è morta tre anni fa: “La mia vita è diventata un’odissea “

La singolare storia di Gaetana Simoni che per un errore di omonimia per tre anni non è riuscita a dimostrare di essere in vita.
A cura di Antonio Palma
941 CONDIVISIONI
Immagine

Per lo Stato italino lei non esiste più essendo stata dichiarata morta il 13 agosto del 2012, ma in realtà la 43enne Gaetana Simoni è viva e vegeta anche se sempre più esasperata. Da bene tre anni infatti sta lottando contro la burocrazia italiana senza riuscire a far accertare una volta per tutte la sua esistenza in vita. A raccontare la storia è stata lei stessa al quotidiano la Nuova Ferrara. Tutto sarebbe partito da un errore all'anagrafe del comune di Comacchio, in provincia di Ferrara, dove gli addetti l'hanno scambiata per un'altra Gaetana Simoni, nata nella stessa città ma nel 1925. La Gaetana Simoni nata nel 1972 si è accorta dell'incredibile errore solo alcuni mesi dopo recandosi dal medico di famiglia. Questo infatti le ha annunciato che gli era stata comunicata la sua morte, e quindi non poteva visitarla né darle medicine.

La donna ovviamente si è recata subito in Comune a chiedere spiegazioni e dopo lunghe ricerche è saltato fuori lo sbaglio. L'errore così è stato corretto, o almeno così credeva la donna. La macchina burocratica infatti ormai si era già messa in funzione e la donna ancora oggi lotta quotidianamente per affermare di essere ancora viva. "Il Comune di Comacchio ha sì normalizzato la mia posizione ma solo all’interno di questo territorio, e se prima non esistevo, adesso esisto a metà. La mia tessera sanitaria è scaduta e non riescono a rifarla perché risulto morta, i farmaci non me li passano, a breve dovrò rinnovare la carta di identità e sarà un grosso problema" ha spiegato la 43enne, aggiungendo: "Ho pazientato per anni, non ho mai alzato la voce ma non posso andare avanti senza identità. Mi avevano assicurato che il problema era stato risolto e invece sono andata all'Agenzia delle Entrate, dove ho trovato persone davvero squisite, e niente… sono ancora morta".

Ora la donna è costretta ad andare in giro con "un certificato in cui si attesta che sono al mondo, accompagnato da quello del decesso dell'altra signora". La 43enne è preoccupata anche per altre conseguenze e spiega: "Come funzionerà a livello fiscale? Dove sono finiti i miei contributi? E se arriveranno le tasse da pagare per un errore non mio, di cui ho dato subito comunicazione e dal quale nessuno mi tira fuori? Ma si rendono conto che non posso neppure viaggiare, prendere un aereo o quant'altro? Non posso firmare un contratto, nemmeno in ospedale mi possono ricoverare. Mi sembra di vivere un incubo".

UPDATE: Agenzia delle Entrate: "Il 26 restituita  l’identità ‘fiscale' alla signora Simoni". Dall'Agenzia delle Entrate spiegano che il disguido della signora Gaetana Simoni è stato causato dalla mancata variazione da parte del Comune di Comacchio e che la situazione è stata risolta immediatamnete già il 26 novembre. "In riferimento alle notizie pubblicate ieri e oggi sugli organi di informazione, in merito alla vicenda della signora di Comacchio, che, per un caso di omonimia, risultava defunta, l’Agenzia delle Entrate precisa che il disguido è dipeso dal fatto che il Comune non aveva effettuato la variazione. L’Ufficio delle Entrate di Comacchio, dopo aver ricevuto ieri la segnalazione della signora, si è subito attivato per risolvere il problema e non appena il Comune ha provveduto alla variazione ha potuto inserire la contribuente nell’Anagrafe tributaria. La signora, già contattata dall’Agenzia delle Entrate, riceverà a casa la tessera sanitaria" hanno spiegato dall'Agenzia dele Entrate.

941 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views