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Fernando Botero: la Via Crucis dell’artista colombiano in mostra a Roma

Dal 13 febbraio al 1° maggio 2016 Fernando Botero torna in Italia con una mostra unica nel suo genere: per la prima volta nella capitale una serie di 63 opere che ripercorrono la Passione e la morte di Cristo. Dipinti che richiamano il particolare rapporto di Botero con il sacro e la religiosità, tema nuovo e originale, esposti al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
A cura di Federica D'Alfonso
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Fernando Botero, Via Crucis, la Passione di Cristo
Fernando Botero, Via Crucis, la Passione di Cristo

Intitolata "Via Crucis, La Passione di Cristo", l'importante opera di Fernando Botero arriva per la prima volta a Roma per una grande mostra allestita a Palazzo delle Esposizioni, dal 13 febbraio al 1° maggio. 63 opere, di cui 27 dipinti a olio e 36 disegni, realizzate tra il 2010 e il 2011 e donati da Botero al Museo di Antioquia di Medellin nel 2012, in occasione del suo ottantesimo compleanno. Quella di Roma in effetti è una tappa di una mostra itinerante che giunge nella capitale dopo aver toccato le città di New York, Medellin, Lisbona, Panama e in Italia, Palermo.

In questa interessante testimonianza dell'opera recente di Botero emerge una suggestione presente in nuce fin dall'infanzia e nella gioventù: il Sud America immerso nelle immagini religiose entra con delicatezza sublime nella sensualità rotonda e felice che caratterizza l'arte del pittore colombiano fin dagli anni '70. Un punto d'incontro nel quale i ricordi della sua città, del suo Paese, vengono toccati dalle pratiche religiose profondamente radicate nella propria cultura e iconografia, mentre il tono ironico viene sostituito dallo sguardo compassionevole per riflettere intorno alla poesia e al dramma, all’intensità e alla crudeltà della Passione di Cristo.

Fernando Botero, Bacio di Giuda
Fernando Botero, Bacio di Giuda

Per questa sua Via Crucis Botero si trova ad affrontare uno dei grandi temi dell'iconografia sacra fin dal Rinascimento, ma non è nuovo ai soggetti di carattere religioso: a Pietrasanta ha affrescato una piccola chiesa del centro storico con la sua solita vena gioiosa e straripante. Nel caso però della della passione e morte di Gesù Cristo, pur mantenendo la forza del proprio stile, il maestro ha proposto un cambiamento delle sue motivazioni. Come ha spiegato lui stesso:

una bellissima tradizione iconografica in cui gli artisti mescolavano realtà quotidiana e storia. Mi sono preso la stessa libertà di mescolare certe realtà latinoamericane col tema biblico. Ho realizzato questa serie perché descrive un momento fondamentale della vita di Gesù. Non ci sono elementi satirici in questo lavoro che è pervaso di grande rispetto.

A partire dagli anni duemila, la poetica di Botero è andata cambiando. Dopo la serie di Abu Ghraib, dove nel 2005 l'artista aveva raccontato gli orrore del carcere e della tortura, si fa strada un'ulteriore riflessione sul dramma e sulla sofferenza umana, lontana da quel segno rotondo e dal colore pieno che in ogni traccia nasconde satira e ironia. Un'arte che racchiude molteplici livelli di lettura, perché molto deve all'ispirazione di pittori come Rubens, Cezanne e Picasso, e che grazie alle forme e al particolare sguardo di Botero nei confronti del tema sacro, restituisce un'opera non solo fondamentale, ma anche fortemente attuale.

Fernando Botero, Via Crucis, la Passione di Cristo
Fernando Botero, Via Crucis, la Passione di Cristo
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