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Mogherini presenta all’Onu il piano sui migranti: sì alla distribuzione nei paesi UE

La Mogherini presenterà oggi all’Onu il piano europeo sulla gestione dei migranti. Due i punti più controversi: distribuzione dei profughi e bombardamento dei barconi.
A cura di Davide Falcioni
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A pochi giorni dal vertice della Commissione Europea, che dovrebbe varare un cambio netto di linea nella politica dell'accoglienza dei profughi, l'alto rappresentante della politica estera UE Federica Mogherini oggi incontrerà i membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per discutere del mandato della missione in acqua libiche per combattere contro i trafficanti di esseri umani e – possibilmente – anche distruggere i barconi "prima che siano usati", come indicato nel vertice europeo straordinario. Un piano a cui, a dire il vero, si è opposto con forza il premier riconosciuto della Libia, che lo ha definito un "atto di guerra".

Il nuovo piano per l'immigrazione, predisposto dal commissario Dimitri Avramopulos, arriverà mercoledì sul tavolo del collegio dei commissari per essere approvato e prevede quattro punti cardine: il controllo delle frontiere a sud della Libia, l'aiuto diretto ai paesi d'origine e transito dei migranti, le missioni di contrasto dei trafficanti e soprattutto l'obbligatorietà della suddivisione dei profughi in base ad un meccanismo di quote.

L'Europa sarebbe pronta a stanziare miliardi di euro per l'aiuto diretto ai paesi di partenza e transito dei migranti, attingendo a un budget di 20miliardi di euro. Naturalmente, tuttavia, la questione politicamente più rilevante è come verranno utilizzati quei fondi: serviranno ad acquistare armi o a potenziare la cooperazione? La missione militare per contrastare i trafficanti è invece legata alle decisioni delle Nazioni Unite, anche se ha già il sostegno di Italia, Regno Unito, Francia, Spagna e Lituania. Anche la Russia ha lasciato intendere una disponibilità a collaborare in cambio dello stop alle sanzioni da parte dell'UE. Il nodo centrale tuttavia è quello sulla distribuzione dei richiedenti asilo, con quote obbligatorie da stabilire in base alla ricchezza del Paese, al tasso di disoccupazione, ai numeri degli asili già concessi. L'Europa ha deciso di invocare l'articolo 78.3 del Trattato di Lisbona, finora mai applicato: "Qualora uno o più Stati membri debbano affrontare una situazione di emergenza caratterizzata da un afflusso improvviso di cittadini di Paesi terzi, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare misure temporanee a beneficio dello Stato membro o degli Stati membri interessati".

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