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Fedeli: “Emergenza grammatica? Bisogna ripartire da scuole medie, elementari funzionano”

In un’intervista a Repubblica, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha risposto alla lettera-appello inviata da docenti di tutta Italia, annunciando che a breve incontrerà i promotori della raccolta di firme: “Ascolterò da loro quali sono i punti di crisi. Mi do quindici giorni di tempo, poi partirà il primo avviso pubblico per le competenze di base”.
A cura di C. T.
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Foto Vincenzo Livieri - LaPresse  01-02-2017 - Roma Presentazione del nuovo Liceo scientifico ad indirizzo sportivo e internazionale di Amatrice. Nella foto Valeria Fedeli Vincenzo Livieri - LaPresse  01-02-2017- Roma News Presentation of the new high school of Amatrice

Del fatto che gli studenti abbiano difficoltà con la grammatica "me ne accorgo tutti i giorni e ne avevo consapevolezza prima di diventare ministra. Non ci sono solo studenti così, intendiamoci. Ne ho accompagnato cento ad Auschwitz, di recente. Preparati, bel linguaggio". Così, in un'intervista a Repubblica, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli ha risposto alla lettera-appello inviata da docenti di tutta Italia sull'"emergenza grammatica" tra gli studenti italiani, annunciando che a breve incontrerà i promotori della raccolta di firme: "Ascolterò da loro quali sono i punti di crisi. Mi do quindici giorni di tempo, poi partirà il primo avviso pubblico per le competenze di base".

Punto caldo, secondo la ministra, è "la scuola media, un problema conosciuto. Le elementari, in Italia, funzionano. È alle medie che dobbiamo far crescere la lettura, la scrittura, la capacità di sintesi. I nostri docenti delle superiori e gli esperti dell'Invalsi ci aiuteranno a capire".

La denuncia dei docenti spiega di non vedere una "volontà politica alla gravità del problema". Su questo Fedeli spiega che "un po' di cose le stiamo organizzando, altre sono state fatte nel recente passato. Non siamo all'anno zero. Con 180 milioni del Programma nazionale rafforzeremo le competenze di base e combatteremo le disuguaglianze. Da sette stagioni il sistema delle Olimpiadi d'italiano porta nuovi studenti a impegnarsi per eccellere. Quest'anno si sono iscritti in cinquantasettemila, erano meno di quindicimila nel 2014".

Per il futuro la ministra annuncia un rilancio della "figura di [Tullio] De Mauro, attiveremo uno studio vivo del suo pensiero didattico. Fu lui, in un incontro negli Anni Ottanta, a farmi capire la necessità del buon italiano e di una sua diffusione corretta e capillare tra i giovani. Ancora nel 2013, De Mauro ha messo in luce i nostri ritardi scolastici rispetto all'Europa. Con il ministero dei Beni culturali, a questo fine, organizzeremo una promozione della lettura dei libri extrascolastici, con la Federazione della stampa porteremo i giornali nelle classi. La scuola, va detto, non può fare tutto, anche l'università deve farsi carico del problema della lingua scorretta". Quanto agli interventi "imminenti" sulla scuola, "abbiamo due deleghe aperte in Parlamento, sistema di valutazione e reclutamento. Se saremo rapidi si possono fare miglioramenti per metà marzo".

I primi mesi al Miur sono stati per Fedeli "difficili, faticosi". "Ho guardato tutti i dossier aperti, li ho approfonditi con il dialogo, il più possibile li ho condivisi. Molte cose impostate dalla Buona scuola restano giuste, sto cercando di realizzarle con i necessari miglioramenti". A maggio, ha proseguito, "faremo una conferenza europea sull'adolescenza e, comunque, lavoriamo per avere tutti gli insegnanti necessari in classe a settembre".

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