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Facebook si scusa con Salvini: “Errore nostro, ci scusiamo per il disagio”

Un portavoce di Facebook ha ammesso: “Il blocco della pagina di Matteo Salvini? Errore nostro”.
A cura di Davide Falcioni
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"Dopo aver esaminato la pagina di Matteo Salvini ci siamo resi conto che, mentre uno dei contenuti è stato rimosso correttamente poiché in violazione delle nostre policy riguardanti l'incitamento all'odio, abbiamo anche rimosso erroneamente un altro contenuto. Dal momento che il nostro team gestisce più di un milione di segnalazioni ogni settimana, occasionalmente facciamo un errore. Ci scusiamo per il disagio causato dalla rimozione di questo contenuto". A dirlo è stato un portavoce di Facebook, che intervistato dall'Ansa ha spiegato come il "blocco" della pagina facebook di Matteo Salvini rappresenterebbe un errore.

Come è noto ieri mattina, del corso della trasmissione Omnibus di La7, il leader del Carroccio aveva "denunciato": "Facebook mi ha bloccato perché ho messo la parola ‘zingari'. Quindi ‘radere al suolo' è razzista, la ruspa è razzista, non si può dire ‘zingari'. E' politicamente scorretto dire zingari? Mia nonna mi ha educato in maniera politicamente scorretta?". Poi Salvini ha chiosato rassicurando i telespettatori che, malgrado il blocco di facebook, sarebbe comunque riuscito a sopravvivere.

Il giorno precedente sempre Salvini si era per l'ennesima volta scagliato contro il "pericolo pubblico" rappresentato dai rom: "Cosa farei io al posto di Alfano e Renzi? Con un preavviso di sfratto di sei mesi, raderei al suolo i campi rom. Do un preavviso e preannuncio la ruspa. Nel frattempo i rom, come tutti gli altri cittadini, si organizzano: comprano o affittano casa". Un'affermazione durissima che aveva suscitato la reazione indignata del Presidente della Camera e del cardinale Antonio Maria Vegliò, capo dicastero Vaticano per i migranti: "Sono posizioni estreme, assurde, come quelli che dicono I musulmani? Li ammazzerei tutti o I migranti? Vadano tutti a casa loro. Sono frasi stupide, e non varrebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle". Invece il segretario della Lega ha replicato: "Sentire certe parole in bocca a un vescovo mi fa tristezza. Se avessi peccato, compito di un vescovo sarebbe di riportarmi sulla retta via, non di insultarmi. Ma io – ha aggiunto a Radio Padania – parlo coi parroci di provincia, non coi vescovoni che vivono in 300 metri quadrati, magari anche coi camerieri".

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