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F35, il ministro Pinotti: “Programma sospeso, ma uno stop metterebbe a rischio il sito di Cameri”

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha detto: “”Se ci fermiamo ora, gli altri potranno sorpassarci e, a quel punto, sarà molto difficile domani riconquistare il terreno perduto”.
A cura di Davide Falcioni
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Sarà il "Libro Bianco della Difesa" a stabilire quanti caccia F35 verranno acquistati dall'Italia. Fino ad allora il programma rimane sospeso. A renderlo – in audizione di fronte alla Commissione Difesa di Camera e Senato – è stata il ministro Roberta Pinotti, che ha spiegato anche come , i contratti già sottoscritti e operanti riguardano solo i lotti 6 e 7, per sei velivoli complessivi: "Se ci fermiamo ora, gli altri potranno sorpassarci e, a quel punto, sarà molto difficile domani riconquistare il terreno perduto". Il ministro della Difesa ha aggiunto: "La mia intenzione è chiedere con decisione la collaborazione delle autorità statunitensi affinché, nel contesto di un più ampio accordo di partnership che lega i nostri Paesi, sia incrementato nei prossimi anni il carico di lavoro per lo stabilimento di Cameri, in modo da compensare la riduzione delle attività produttive connesse con le esigenze italiane. Nei prossimi giorni – ha concluso – mi recherò negli Stati Uniti e anche questo sarà uno dei temi in agenda".

F35, Pinotti: "Potenziare i lavori a Cameri"

La salvaguardia e il potenziamento delle commissioni presso il sito produttivo di Cameri sembra essere la priorità della Pinotti, che ha ricordato che nello stabilimento "si stanno attraversando, in questi mesi, fasi assolutamente cruciali per il buon esito dell’intero progetto, giacché l’avvio della fase produttiva significa anche l’avvio di quella “curva di apprendimento” che, nel tempo e in proporzione coi carichi di lavoro, permette al sistema produttivo di “imparare a fare”, nei tempi e nei costi richiesti dalla competizione internazionale". Qualora non siano avviati i lotti successivi del programma F35, dunque, "si determinerebbe un peggioramento della competitività dell’intero sito produttivo. Ciò determinerebbe, come diretta e immediata conseguenza, che le commesse internazionali provenienti dagli altri Paesi che hanno deciso di acquisire l’F-35 sarebbero inesorabilmente dirottate verso lo stabilimento statunitense". Il ministro ha specificato che, essendo partiti in anticipo rispetto a molti competitors "abbiamo un vantaggio temporale non indifferente, che deve però tradursi in un vantaggio competitivo".

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