EXPO 2015, Renzi “dimentica” Prodi (che se ne va…)
Nel discorso di inaugurazione di EXPO 2015, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha citato e ringraziato Napolitano, Sala, Moratti, Pisapia e tanti altri. Ha espresso parole di elogio nei confronti di chi ha reso possibile che Milano arrivasse pronta (o quasi) alla manifestazione internazionale e ha concluso con l’ormai classico “slogan” di speranza ed ottimismo. Ha però dimenticato qualcosa, o meglio qualcuno e probabilmente nemmeno tanto casualmente.
Come hanno notato in molti, infatti, Matteo Renzi non ha nemmeno nominato il professor Romano Prodi, Presidente del Consiglio al momento della decisione di lanciare la candidatura di Milano come sede per l’esposizione universale (l’avvio del percorso è datato 2006, mentre era il 31 marzo del 2008 quando il Bureau International des Exposition scelse Milano, che sconfisse Smirne con un margine di 21 voti). A sottolinearlo, in particolare, è stata Rosy Bindi: “Come si fa a citare la Moratti e a non citare quel nome (Prodi, ndr) e quel governo da cui è partito tutto? Ecco, siccome le cose non capitano mai per caso, mi faccio le domande e mi do le risposte”. Insomma, la battaglia interna al Partito Democratico non si è fermata alla questione della ‘approvazione della legge elettorale (che lunedì avrà il via libera definitivo dalla Camera dei deputati, dopo i tre voti di fiducia accordati dall'Aula, cui non hanno partecipato solo una trentina di deputati della minoranza piddina).
A quanto riportano alcune fonti, lo stesso Romano Prodi avrebbe deciso di lasciare la manifestazione, offeso per la “dimenticanza” del Presidente del Consiglio. Un Prodi che, intervenendo alla manifestazione, aveva ricordato l’avvio del percorso che ha portato alla giornata odierna, con la battaglia contro Turchia e Corea del Sud vinta all’assemblea generale del Bie.
