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Ex sacerdote arrestato per abusi su 7 bambini: era già in carcere per altre violenze

La polizia postale di Bari ha notificato in carcere un’ordinanza di custodia cautelare all’ex sacerdote 55enne Giovanni Trotta. Era stato già arrestato nel 2015. Le accuse: violenza sessuale, adescamento di minori, pornografia minorile e divulgazione di materiale pedopornografico.
A cura di Susanna Picone
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Un ex sacerdote in Puglia avrebbe abusato di sette minorenni adescandoli in chat e convincendoli in alcuni casi a seguirlo nella sua abitazione per compiere con loro, sia singolarmente che in gruppo, atti sessuali. Con l'accusa di violenza sessuale, adescamento di minori, pornografia minorile e divulgazione di materiale pedopornografico, gli agenti del compartimento della Polizia postale di Bari hanno notificato in carcere un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giovanni Trotta, ex sacerdote di 55 anni ridotto allo stato laicale dal 16 marzo 2012. L’ex religioso era già detenuto in carcere dall'aprile del 2015, quando è stato arrestato con un’accusa analoga a quella odierna e cioè quella di aver commesso abusi sessuali su un bambino di undici anni. Per questo episodio è ora a processo a Bari con rito abbreviato e sarà giudicato il prossimo 14 luglio.

Sei maschi e una ragazzina tra le vittime – I fatti contestati ora all’ex sacerdote, commessi in due piccoli centri del Foggiano, risalgono al 2014, epoca in cui l'indagato era già stato ridotto allo stato laicale e aveva cominciato a fare l'allenatore di una squadra di calcio giovanile. Lui però si spacciava ancora per sacerdote e si faceva chiamare dai bambini “don Gianni”. Nei dettagli Trotta è accusato di violenza sessuale nei confronti di cinque ragazzini di età compresa tra i 12 e i 13 anni a lui affidati come allenatore della squadra. Risponde anche di adescamento di due dodicenni, un ragazzo e una ragazza, attraverso Facebook. Le vittime sarebbero state tutte maschi, tranne la minorenne "utilizzata dall'arrestato – è quanto spiegato dalla Procura – al fine di ottenere materiale pedopornografico da spendere come esca con i bambini di sesso maschile di cui abusava e che si erano dimostrati più restii a recarsi presso la sua abitazione". Secondo quanto accertato nel corso delle indagini l'ex sacerdote, dimostrando fintamente interesse per i soggetti di sesso femminile, "riusciva a convincere anche i minori più diffidenti a recarsi presso la sua abitazione e a perpetrare i suoi turpi crimini contro l'infanzia".

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