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Evasione fiscale, Renato Soru assolto in appello. Renzi: “Chi lo ha insultato chieda scusa”

In primo grado il fondatore di Tiscali era stato condannato a tre anni di reclusione con l’accusa di aver evaso 2,6 milioni di euro. La Corte d’Appello di Cagliari ha accolto la richiesta di assoluzione del sostituto procuratore generale. Applausi e abbracci dopo la sentenza.
A cura di Susanna Picone
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È durata meno di mezz’ora la camera di consiglio che ha ribaltato la sentenza di primo grado per Renato Soru, il fondatore di Tiscali ed ex segretario regionale sardo del Pd, condannato nel 2016 in primo grado a tre anni di reclusione per evasione fiscale. La Corte di Appello di Cagliari ha accolto in pieno la richiesta di assoluzione sollecitata dal sostituto procuratore generale Giancarlo Moi: per tre capi d'imputazione Soru è stato assolto perché il fatto non costituisce reato, per altri due perché il fatto non sussiste. Al momento della lettura della sentenza i familiari dell’imputato si sono lasciati andare a un applauso e Soru ha abbracciato emozionato le figlie. “Questa sentenza ricostruisce i fatti con oggettività e senza pregiudizi, domani è un altro giorno”, ha detto uscendo dall'aula.

Le accuse – Soru era accusato di aver evaso 2 milioni e 600 mila euro di interessi nell'ambito di un prestito che aveva concesso a Tiscali, società da lui fondata. All'indomani della prima condanna l'ex governatore si era dimesso dalla guida del Pd, ma l'opposizione – con il Movimento 5 stelle in prima linea – aveva chiesto che lasciasse anche il posto al Parlamento Europeo. “Le sentenze le scrivono i giudici, non il blog. Renato Soru è innocente, chi lo ha insultato chieda scusa o rinunci a immunità”, ha twittato il segretario del Pd Matteo Renzi dopo la sentenza di oggi.

Nessuna intenzione di sottrarre soldi al fisco – Tutto era iniziato con un servizio di una trasmissione di Michele Santoro che si era occupata degli imprenditori italiani con società all'estero. A seguito di accertamenti era emerso che Soru non aveva versato una parte delle tasse per gli interessi incassati su un prestito di oltre 27 milioni di euro concesso nel 2004 dalla società inglese Andalas ldt (sempre di Soru) a Tiscali Finance. In realtà, grazie a un accordo, Soru ha pagato tra sanzioni e more oltre 7 milioni di euro, chiudendo così il contenzioso tributario. I difensori hanno spiegato perché, pur essendoci stata un'evasione, questa fosse legata a errori di Soru e non a una volontà di frodare il fisco. “Non ho mai voluto sottrarre soldi al fisco – aveva detto Soru nel corso del primo processo – ero così tranquillo che non ho nemmeno usufruito dello scudo fiscale, che mi avrebbe consentito di risolvere in poco tempo e con molto meno denaro questa situazione. Ho fatto le cose senza cercare vantaggi fiscali, dimostrando di non mettere il denaro al primo posto. Ma questa vicenda si è trasformata in un incubo”.

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