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Evasione fiscale: dal blitz di Cortina oltre due milioni di euro per lo Stato

Lo ha rivelato il direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera in audizione al Senato affermando: “Questo vuol dire che abbiamo mirato bene”
A cura di Antonio Palma
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L'ormai famoso blitz anti evasione a Cortina durante le feste di Natale di due anni fa che scatenò polemiche e contestazioni, ha portato allo stato un incasso di oltre due milioni di Euro. Lo ha rivelato oggi il direttore dell'Agenzia delle entrate Attilio Befera in audizione in commissione Finanze del Senato. Rispondendo alle domande dei senatori a Palazzo Madama, Befera ha spiegato che tramite quel blitz, che non era casuale ma mirato, si è riusciti a recuperare 1,2 milioni di euro da Ires e Irap, 224mila euro di Iva e 675mila euro in sanzioni. "Questo vuol dire che abbiamo mirato bene" ha sottolineato Befera. Il numero uno dell'Agenzia delle Entrate in generale ha rivendicato il successo dei controlli anti evasione fiscale realizzati in questi anni e ha portato ad esempio proprio il caso di Cortina per il quale dei 173 accertamenti fatti, 142 sono già stati "definiti e incassati" mentre solo 32 restano ancora pendenti.

Befera poi ha illustrato i risultati ottenuti negli ultimi anni sottolineando come il costo della macchina del Fisco sia irrisorio rispetto ai benefici per lo Stato. "Il riscosso è passato dai 3,8 miliardi del 2001 a circa 13,1 miliardi di euro dell'ultimo esercizio" ha sottolineato il direttore del'Agenzia delle Entrate, aggiungendo: "Ogni 100 euro di gettito l'agenzia costa circa 85 centesimi di euro, la redditività, ossia il rapporto tra incassi da recupero dell'evasione e costo sostenuto è di 3,82 euro incassati per ogni euro speso". L'evasione fiscale stimata però resta molto alta. "Noi non abbiamo dati sul sommerso ma solo sul ‘tax gap' calcolato sulle imposte che noi gestiamo che è di circa 90 miliardi" ha spiegato Befera, concludendo: "Il trend nel lungo periodo tendenzialmente è decrescente ma non costantemente decrescente perché ovviamente risente della crisi economica, di incrementi improvvisi di aliquote, di condoni".

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