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Evasione a Jesolo: il cliente usciva e il minimarket azzerava lo scontrino

Una catena di minimarket evadeva con lo stratagemma dell’annullamento dello scontrino: scoperti 870mila euro non dichiarati.
A cura di S. P.
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Apparentemente in maniera regolare battevano sul registratore di cassa gli scontrini ma appena il cliente usciva dal negozio azzeravano il totale e annullavano l'incasso. Con questo stratagemma una catena di minimarket a Jesolo, nella provincia di Venezia, avrebbe azzerato a fini fiscali oltre 70mila scontrini emessi su un totale di 430mila. I finanzieri hanno eseguito una verifica nei confronti di una società operante nel commercio al minuto di prodotti alimentari attraverso punti vendita ubicati nella località balneare e hanno così scoperto il semplice meccanismo utilizzato per evadere. Oltre un sesto degli scontrini fiscali emessi è risultato nullo grazie a questo stratagemma: gli addetti alle casse (che erano i soci dell’impresa ispezionata) battevano sul registratore la lista di tutti i prodotti acquistati dal cliente con relativi importi e incassavano il corrispettivo del subtotale. Ma poi il documento fiscale, privo delle righe di chiusura e del relativo totale effettivamente pagato dal cliente, veniva completamente stornato con procedura di annullamento, riportando quindi importo zero. Questo succedeva quando il cliente usciva dal negozio.

Danno imponibile per 870 mila euro – La Guardia di Finanza ha rilevato in carico alla società oltre 870mila euro di corrispettivi imponibili non annotati e non dichiarati, 95mila di maggiore Iva dovuta e 30mila euro di Irap evasa. La conseguente attività amministrativa nei confronti dei soci ha permesso anche di constatare oltre 770mila euro di redditi non dichiarati, cui corrisponde un’imposta evasa di circa 235mila euro.

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