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Eutanasia legale: depositate alla Camera oltre 65mila firme

I promotori della legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della “dolce morte” hanno consegnato alla Camera dei deputati oltre 65mila firme raccolte in tutto il Paese. Le firme depositate da attivisti e militanti del Partito radicale.
A cura di Susanna Picone
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Questa mattina una fila di persone è giunta a Montecitorio con in mano degli scatoloni contenenti oltre 65mila firme raccolte in tutto il Paese. Si tratta delle firme che sostengono la proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale. Sulla piazza gli attivisti hanno esposto alcuni striscioni a favore della “dolce morte” e a Roma hanno portato anche dei palloni sui quali si legge “Eutanasia legale. Per vivere liberi fino alla fine”. “Quello di oggi è un primo passo, importantissimo, al quale dovrà seguire la mobilitazione affinché la legge non resti sepolta nei cassetti del Parlamento”, così il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato. A suo dire molto dipenderà da quanto i cittadini saranno informati su questa iniziativa.

Discutere anche in Italia dell’eutanasia – Gli attivisti, guidati da Mina Welby, sono partiti dalla sede del Partito radicale e hanno raggiunto Montecitorio in fila indiana. Oltre a Mina Welby anche altre figure di spicco sostengono la battaglia per l’eutanasia legale. Secondo loro è tempo che come in altri Paesi dell’Unione europea e negli Stati americani dove c’è stato un referendum, anche nel Parlamento italiano si possa discutere se è meglio continuare “con l’accanimento dello Stato nei confronti dei malati oppure si vuole lasciare a ciascuno la libertà di scegliere”. “Sono molto commossa in questo momento – ha affermato Mina Welby -, noi non vogliamo la morte di qualcuno ma soltanto una morte dignitosa. Vorrei non sentire più parlare di cittadini italiani obbligati ad andare all'estero per morire come vogliono”.

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