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Eternit, sì al maxirisarcimento: familiari vittime in rivolta

Processo Eternit: Casale Monferrato accetta il risarcimento. Più di 18 milioni di euro, il comune non è più parte civile. Una portavoce dell’Afeva esclama: “Una vigliaccata”.
A cura di Carmine Della Pia
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Via libera al maxirisarcimento Eternit: 18,3 milioni offerti nell’ambito del processo per i morti da amianto. In seguito ad una seduta durata sei ore e mezzo, sospesa più volte dalle proteste dei cittadini, il consiglio comunale di Casale Monferrato (Alessandria) ha approvato l’atto di indirizzo con cui la giunta dovrà accettare il risarcimento offerto dalla Eternit. Ad avanzare la proposta del milionario patto è stato il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, tramite la società affiliata del gruppo Eternit, ‘Becon': come contropartita, la Città di Casale Monferrato non è più parte civile per il processo inerente le vittime dell’amianto, e rinuncia ad ogni futura azione legale.

Familiari delle vittime in protesta

Il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi, ha spiegato che il denaro andrà impiegato in opere di bonifica dell’amianto e nella ricerca medica, oltre che in sostegno ai familiari delle vittime. Fonti dall’'Associazione vittime dell’amianto' spiegano che a presentarsi fuori dall’aula, per seguire la sentenza, erano circa 300 persone, ma solo poche tra queste sono riuscite ad accedervi. Durata sei ore e mezza, la discussione è stata interrotta più volte a causa delle tensioni tra i cittadini e le forze dell’ordine. La sentenza è stata approvata, infine, con diciannove voti favorevoli e undici contrari. All’uscita del municipio, i cittadini hanno protestato contro i consiglieri che avevano votato a favore dell’atto di indirizzo, lanciando, in alcuni casi, monetine.

 Una vigliaccata

La sentenza è durata fino a tarda notte, e intorno alle 2.30, Romana Blasotti Pavesi, anziana portavoce dell’associazione ‘Afeva', (Associazione Famigliari Vittime dell'Amianto) ha preso la parola definendo, senza mezzi termini, “una vigliaccata”, la proposta dello svizzero Schmidheiny, uno dei due imputati del processo inerente i morti per amianto. Il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi, invece, ha riferito, amareggiato: “Ci sono momenti  in cui è difficile fare il sindaco di tutti, e me ne dispiace. Ma bisogna fare delle scelte. La nostra è stata una scelta sofferta. Non siamo in malafede, non siamo avidi e non siamo assassini”.

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