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Escalation di violenza in Israele, altri 3 accoltellati. Sindaco Gerusalemme: “Armatevi”

Almeno sei attentati in meno di 48 ore. E se il primo ministro Netanyahu ha rivolto un appello alla popolazione, invitando a restare in allerta ma anche a mantenere la calma, mentre il sindaco di Gerusalemme ha detto ai suoi cittadini di armarsi…
A cura di Biagio Chiariello
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Israele è in stato di massima allerta, dopo l’escalation di violenza delle ultime 48 ore. Dopo le tre aggressioni di ieri, oggi si contano altrettanti accoltellamenti tra Gerusalemme e il sud del Paese. Uno studente ultraortodosso di 25 anni è stato colpito al petto da un 19enne palestinese nel quartiere Guivat Tzerfatit nella zona est della città, ed ora è in gravi condizioni allo Shaare Zedek Medic. Il suo aggressore è stato invece arrestato. Poche ore dopo una ragazza è stata pugnalata vicino al ministero della Difesa a Tel Aviv, il suo assalitore è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco e abbattuto. Infine un israeliano è stato aggredito identicamente all'ingresso della colonia ebraica di Kiryat Arba, presso Hebron (Cisgiordania). Lo hanno fatto sapere le stesse forze dell'ordine e la Radio Militare.

La tensione fra Israele e Palestina sta dunque raggiungendo nuovamente livelli altissimi. C’è addirittura già chi parla in queste ore di ‘Intifada dei coltelli’. Se il primo ministro Benjamin Netanyahu, all'indomani di quella che il quotidiano Yedioth Ahronoth ha definito una "giornata di terrore", invita i cittadini israeliani a mantenere "sangue freddo", il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha detto ai suoi cittadini di armarsi, facendo un appello ai tutti coloro "dotati di porto d'armi, addestrati e a conoscenza delle regole di apertura del fuoco".

C’è pure da dire che in Cisgiordania, i palestinesi continuano a denunciare le aggressioni israeliane negli insediamenti. "Il governo sostiene la resistenza non violenta e il diritto dei palestinesi di difendersi contro l'aggressione israeliana" ha detto il leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Rami Hamdallah. "Invitiamo la comunità internazionale – ha aggiunto – a proteggere il popolo palestinese, Gerusalemme est e i luoghi santi e chiediamo al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale dell'Onu di applicare la legge internazionale sui diritti umani" chiedendo poi di "investigare i crimini israeliani". Hamdallah ha terminato il suo intervento richiamando "all'unità tutte le fazioni palestinesi" e richiedendo a queste di lavorare "per nuove elezioni come suggerito dal presidente Abu Mazen".

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