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Equitalia chiude: come fare per rottamare la propria cartella

Il decreto fiscale, firmato la scorsa settimana dal presidente della Repubblica, comprende tutte le novità relative alla rottamazione delle vecchie cartelle Equitalia emesse dal 2000 al 2015. Quanto conviene al contribuente e a quanto ammonterà lo sconto fiscale?
A cura di Charlotte Matteini
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equitalia cartella mora

Nel decreto fiscale che contiene la formale abolizione dell'ente di riscossione Equitalia, firmato la scorsa settimana dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono comprese numerose novità dedicate a quei contribuenti che intendono sanare i propri debiti pregressi maturati con il Fisco. Impropriamente ribattezzata "sanatoria", la rottamazione delle vecchie cartelle di Equitalia in realtà comprenderà uno sconto sugli interessi di mora e le sanzioni, ma per quanto riguarda l'imposta da saldare, l'aggio dovuto all'agenzia di riscossione e gli interessi legali nulla cambia.

Quali cartelle si potranno rottamare

Stando al decreto fiscale recentemente varato, si potranno saldare con un piccolo sconto le vecchie cartelle Equitalia emesse per mancato pagamento di Iva, Irap, Ires, contributi previdenziali, Irpef e le multe stradali relative al periodo 2000 – 2015. Entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto fiscale, i debitori interessati dovranno presentare la domanda a Equitalia e l'ente, entro i successivi 180 giorni, dovrà comunicare gli importi scorporati dagli interessi di mora. Il contribuente potrà rateizzare l'importo in 4 quote, di cui le prime due dovranno essere pari al 33% del totale ciascuna. Le prime 3 rate andranno saldate entro il 15 dicembre 2017 mentre l'ultima non oltre il 15 marzo 2018.

Quanto si risparmia

Non si può parlare di un vero e proprio condono perché gli importi relativi a imposte e multe non saldate per tempo andranno versati per intero, così come la quota di interessi legali pari allo 0,5% annuo. Ciò che la "mini-sanatoria" sconterà al contribuente che decide di mettersi in regola con il versamento delle somme finora accumulate sono le sanzioni e gli interessi di mora del 4,13% annui. Sebbene inizialmente si vociferò di uno sconto relativo all'aggio dovuto a Equitalia, nella versione finale del decreto fiscale non se ne fa menzione, quindi il compenso dovuto all'agenzia di riscossione rimane pari al 6%, senza modifiche. Il tributarista Gianluca Timpone, interpellato dal quotidiano La Stampa, ha creato un piccolo esempio per provare a spiegare a quanto ammonterà l'entità dello sconto fiscale:

Un’azienda che al 23 giugno del 2014 ha avuto notificata una cartella per 72. 851 euro di Ires non versata nel 2010, pagherà quell’importo più gli interessi legali pari a 10.619 euro. Ma si vedrà abbuonati 20.163 euro di sanzioni, e ben 33.856 di interessi di mora, mentre l’aggio di riscossione pur rimanendo percentualmente invariato scenderà di 1.210 euro perché applicato su un importo più basso. Alla fine anziché 143.708 euro se ne verseranno 88.478, con un risparmio del 38%.

Chi ha già rateizzato

I contribuenti che abbiano già rateizzato le vecchie cartelle Equitalia potranno accedere alla sanatoria solo se in regola con le rate di pagamento in scadenza dal 1° ottobre al 31 dicembre di quest’anno. "Quel che si è finora versato per interessi di mora e sanzioni non si recupera più, ma quel che resta da pagare per quelle voci viene detratto dalla rate future che saranno così un po’ più leggere. Complessivamente un buon affare per tutti, ma niente a che vedere con la sanatoria del 2002 quando oltre a sanzioni e interessi si pagava solo un quarto dell’imposta dovuta con risparmi dell’80 per cento e più", spiega il tributarista Timpone.

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