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Equitalia chiede 156mila euro a una donna nullatenente

L’agenzia per la riscossione dei tributi ha inviato un bollettino di 156mila euro ad una 45enne di Bari nullatenente per chiedere il pagamento delle spese di un processo di dodici anni fa.
A cura di Antonio Palma
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Equitalia chiede 156mila euro a una nullatenente

I tecnici di Equitalia sembrano averne combinata un'altra. Come racconta Antonello Cassano su Repubblica questa volta la società di riscossione nazionale dei tributi ha presentato un bollettino di 156mila euro a una 45enne di Bari nullatenente, intimandole di pagare entro cinque giorni pena la riscossione coatta. Ma non basta, sulla somma totale richiesta alla signora, infatti, quasi la metà è dovuta ad interessi di mora che si sono accumulati nel tempo per i ritardi dello Stato nella notifica del pagamento. La vicenda infatti risale a circa dodici anni fa quando la donna in questione fu coinvolta in un'indagine giudiziaria dopo che nella sua abitazione furono trovate armi e droga, probabilmente appartenenti al marito. Nel maxi processo per associazione a delinquere di stampo mafioso la signora venne condannata ad un anno di reclusione e divorziò dal coniuge. Scontata la pena e tornata in libertà nel 2001 la signora affitta una piccola casa in periferia e si mantiene con il suo lavoro da parrucchiera con un reddito sotto i 500 euro tanto da avere diritto ad un sussidio del comune per l'affitto. A questo punto all'inizio di agosto si fanno vivi quelli di Equitalia che chiedono alla donna di pagare le spese di quel vecchio processo più tutti gli interessi che si sono accumulati. L'avvocato della signora, Leandro Antonacci, ha deciso di non inoltrare ricorso, ma di fare  una comunicazione al Garante del contribuente per presentare un'istanza di auto tutela, cioè una richiesta di annullamento o modifica dell'atto in quanto il tempo trascorso, il pagamento oneroso, e le disponibilità economiche della signora non permettono di poter estinguere quel debito.

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