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Epifani all’Assemblea Pd: “Governo non aumenti l’Iva”

Il segretario del Pd su Berlusconi: “Il tema della pacificazione non ha fondamento, per noi il governo di servizio è un’altra cosa, traghettare il Paese verso un piano economico e sociale meno inclinato”. Proposta l’8 dicembre come data del congresso.
A cura di Susanna Picone
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Il segretario del Pd Guglielmo Epifani ha parlato, aprendo l’assemblea nazionale del partito, del governo e delle recenti polemiche di Silvio Berlusconi e del centrodestra. “Per noi – ha spiegato Epifani – il governo di servizio deve traghettare il Paese su un piano economico e sociale meno inclinato, soprattutto con misure di equità”. Il segretario del Pd ha parlato dell’”ipoteca” che Berlusconi pone: non più un governo di pacificazione, ma un governo che deve avere “un contenuto e un programma di parte che sarebbe quella del centrodestra”. Sulle vicende dell’ex premier, Epifani ha detto di aver tentato di motivare la loro posizione che non era contro qualcuno “ma a difesa dei principi e del diritto”. Il segretario Pd ha parlato però anche del videomessaggio del Cavaliere: “Con franchezza in quel videomessaggio, nelle accuse che ci sono piovute addosso non c’era uguaglianza di rispetto ma attacco, invettiva, assenza di rispetto per quello che rappresentiamo, il primo partito del Paese”.

“Il Pd non è il partito delle tasse” – A proposito di una crisi di governo Epifani ha spiegato che la maggioranza dell’opinione pubblica chiede che l’esecutivo vada avanti e in quel caso non è sufficiente la responsabilità di uno solo: “La caduta del governo mi pare fuori dall’orizzonte delle cose che possono convenire nell'ottica del centrodestra. Ma il rischio è quello di un logoramento, una fibrillazione continua, una minaccia e un ricatto continuo che si alterna alla blandizia. Non è accettabile”. E al governo Epifani ha chiesto di non far scattare l’aumento dell’Iva: “Troverei sbagliato – ha sottolineato – che dopo aver tolto l'Imu si vada ad aumentare un punto dell'Iva”. Dicendo questo ha spiegato come il Pd non sia il partito delle tasse.

Congresso l’8 dicembre – Un riferimento anche alla legge elettorale: “Che ci sia tra un mese o tra cinque anni, non vogliamo tornare a votare con questa legge”. In quanto alla data del congresso Epifani ha proposto di fissarla per l’8 dicembre. Un’indicazione che dovrà essere approvata dalla presidenza del partito. Con il congresso “dobbiamo rafforzare l'identità del Pd”, ha detto Epifani sottolineando la necessità di “un partito aperto, leggero ma che sia un partito che sappia discutere e decidere, che abbia sedi di discussione”. Serve “una guida forte” e lavorare per “ridurre il ruolo delle correnti in favore del pluralismo di idee”.

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