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Eni scopre in Egitto il più grande giacimento di gas del Mediterraneo

L’annuncio dell’amministratore delegato Descalzi: “Questa scoperta storica sarà in grado di trasformare lo scenario energetico di un intero paese, che ci accoglie da oltre 60 anni”.
A cura di Redazione
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L’annuncio è stato dato direttamente dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi: nell’offshore egiziano del Mediterraneo è stato individuato un gigantesco giacimento di gas, che potrebbe cambiare radicalmente il settore energetico. Si tratterebbe di una delle più grandi scoperte degli ultimi anni, destinata a cambiare il “destino energetico” dell’intera area: a quanto pare il giacimento avrebbe un potenziale di 850 miliardi di metri cubi di gas (oltre 5 miliardi di barili) per una estensione complessiva che dovrebbe superare i 100 chilometri quadrati.

Repubblica prova a dare ulteriori dettagli, chiarendo che i rilievi dovranno essere confermati nei prossimi giorni e che per questo i tecnici Eni sono ancora al lavoro:

Il pozzo Zohr 1X, attraverso il quale è stata effettuata la scoperta, è situato a 1.450 metri di profondità d'acqua, nel blocco Shorouk, siglato nel gennaio 2014 con il Ministero del Petrolio egiziano e con la Egyptian Natural Gas Holding Company (Egas) a seguito di una gara internazionale competitiva. […] Il pozzo Zohr 1X, che è stato perforato a 4.131 metri di profondità complessiva, ha incontrato circa 630 metri di colonna di idrocarburi in una sequenza carbonatica di età Miocenica con ottime proprietà della roccia serbatoio. La struttura di Zohr presenta anche un potenziale a maggiore profondità, che sarà investigato in futuro attraverso un pozzo dedicato.

Per ora, come dicevamo, c’è la soddisfazione e l’ottimismo dell’amministratore delegato Descalzi, che esulta: “È un giorno davvero importante per la nostra società e le persone di Eni. Questo importante risultato è la conferma delle nostre competenze e delle nostre capacità di innovazione tecnologica con immediata applicazione operativa, e dimostra soprattutto lo spirito di forte collaborazione tra tutte le componenti aziendali che sono alla base di questi grandi successi”. C’è ovviamente spazio per la celebrazione di una “strategia vincente” basata sulla convinzione che l’Egitto avesse ancora un grande potenziale, ma soprattutto la consapevolezza che “questa scoperta assume un valore ancora maggiore poiché fatta in Egitto, paese strategico per Eni, dove possono essere sfruttate importanti sinergie con le istallazioni esistenti permettendoci una rapida messa in produzione”

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