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Enel, il Ministero del Tesoro vende il 5,74%

La vendita del 5,74% delle quote del Ministero in Enel porterà nelle casse pubbliche 2,2 miliardi di euro.
A cura di Davide Falcioni
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Il Ministero del Tesoro ha avviato il collocamento sul mercato del 5,74% delle sue quote in Enel, per una cifra che dovrebbe aggirarsi sui 2,2 miliardi di euro. A operazione conclusa la sua partecipazione passerà dal 32,2 al 25,5%, rendendo la società energetica "scalabile". L'avvia di una nuova privatizzazione del colosso energetico era stata annunciata da tempo ma il ministero aveva sempre precisato che l'operazione sarebbe stata effettuata solo in condizioni favorevoli ai mercati: evidentemente i funzionari del governo hanno ritenuto che questo sia il momento giusto per vendere parte dei "gioielli di famiglia" .

Il Ministero del Tesoro ha dunque deciso di accelerare sulle privatizzazione: oltre a Enel sono state ultimate le quotazioni di Fincantieri, le cessione del 35% di Cdp Reti a State Grid of China e quella del 40% di Ansaldo Energia a Shanghai Electric. Come è noto, inoltre, c'è stata la quotazione di Rai Way, proprio ieri oggetto di un'offerta pubblica da parte di Ei Towers (Mediaset). In corso anche le ultime operazioni per la vendita di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts ai giapponesi di Hitachi.

Le privatizzazioni dovrebbero però riguardare anche Poste e Ferrovie dello Stato, con Pier Carlo Padoan che ha annunciato di voler vendere quote delle società entro il 2015, "purché le condizioni dei mercati consentano di realizzare valore adeguati". In tal senso il Ministero dell'Economia si riunirà in settimana con l'intenzione di chiudere a stretto giro (per Poste). Per quanto riguarda Ferrovie l'apertura ai capitali privati potrebbe essere effettuata a partire dal 2016.

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