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Empoli, gli operai esposti ad amianto devono restituire un milione di euro di indennità

La Cassazione ha annullato i benefici che erano stati riconosciuti in passato e imposto la restituzione dei soldi percepiti.
A cura di Antonio Palma
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Dopo il danno arriva anche la beffa per gli ex operai delle vetrerie dell’Empolese per anni esposti all'amianto inconsapevolmente. La Corte di Cassazione infatti ha deciso che molti di loro dovranno restituire le indennità riconosciute nei precedenti gradi di giudizio per l'esposizione all'amianto. Si tratta di un importo totale di circa un milione di euro che gli 80 operai dovranno ora restituire allo Stato. Gli ex dipendenti interessati dalla misura sono gli ultimi che hanno richiesto le indennità sulle circa 400 cause totali, mentre i primi cento non dovranno restituire nulla perché le loro cause sono già passate in giudicato. La motivazione delle restituzioni sarebbe di ordine economico perché in pratica l'Inps ha fatto ricorso appellandosi al principio di tutela sulle spese gravanti sui bilanci degli enti pubblici.

Non ci sono più soldi

In pratica "non ci sono più soldi per gli ex operai delle vetrerie" ha spiegato Paolo Grasso dell’Inca Cgil, il patronato del sindacato che ormai da vent’anni sta portando avanti la battaglia legale per le indennità degli operai. "Siamo riusciti a ottenere una rateizzazione decennale dei debiti, ma è una sconfitta politica se lo Stato non riesce a trovare i soldi per chi è stato esposto per anni ai danni dell’amianto a sua insaputa" ha concluso Grasso.

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