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Empatia e solidarietà tra ratti

Aiutano un loro simile in difficoltà, anche se questo può comportare dei rischi, e provano dolore nel vedere un compagno che soffre: il comportamento dei ratti riserva molte sorprese, secondo quanto osservato dai ricercatori dell’Università di Chicago.
A cura di Nadia Vitali
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Aiutano un loro simile in difficoltà, anche se questo può comportare dei rischi, e provano dolore nel vedere un compagno che soffre: il comportamento dei ratti riserva molte sorprese, secondo quanto osservato dai ricercatori dell'Università di Chicago.

Rischiare la vita non per una ricompensa ma per aiutare un compagno in difficoltà e provare del dolore nel vederlo soffrire; mentre sappiamo che l'empatia guida spesso molte azioni compiute dagli esseri umani, non possediamo medesime conoscenze riguardo al comportamento animale di altri mammiferi.

Per questo motivo, ricercatori dei dipartimenti di psicologia, psichiatria e neurobiologia dell'Università di Chicago hanno osservato per settimane dei ratti in laboratorio, arrivando alla conclusione che la capacità di comprendere lo stato d'animo altrui non è una prerogativa riservata esclusivamente all'uomo, o ai primati, ma che può riguardare anche dei semplici roditori da laboratorio.

L'esperimento ha avuto come protagonisti dei topolini che, nelle due settimane precedenti, hanno vissuto in coppia; successivamente separati, uno dei due è stato posto in una sorta di gabbia trasparente dalla forma di tubo apribile dall'esterno, mentre l'altro è rimasto libero fuori, con la possibilità di vedere ed udire il compagno prigioniero.

Gli scienziati hanno così potuto verificare che, in un primo momento, il ratto libero ha immediatamente reagito innervosendosi e lasciandosi travolgere dall'emotività, dando evidenti segnali di condividere il dolore che stava provando il compagno. Dopo diverse sessioni, e diversi giorni di esperimenti ripetuti, i topolini hanno iniziato ad avvicinarsi guardinghi alla gabbia; in un primo momento con molta prudenza, poi prendendo confidenza fino al punto di comprendere il meccanismo per liberare il prigioniero. Così, nei giorni seguenti, i topi sono sempre stati rapidissimi a correre in soccorso degli amici.

I ricercatori, i quali naturalmente non hanno addestrato in alcun modo i ratti, hanno sottolineato come questi compivano il gesto soltanto per salvare il compagno: se la gabbia era vuota, infatti, non si preoccupavano affatto di andare ad aprirla. Anzi, se posto dinanzi a due gabbie, l'una contenente il compagno e l'altra contenente della cioccolata, il topolino apriva entrambe e poi divideva il cibo con il suo simile.

Lo studio, pubblicato da Science, fornirebbe, a detta dei ricercatori che hanno lavorato ad esso, la prova evidente delle origini biologiche dell'empatia: se così fosse, numerose teorie relative al comportamento umano e ai rapporti sociali e solidali, andrebbero rivalutate alla luce delle ultime scoperte.

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