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Emilio Vedova: un anno di mostre ed eventi dedicati al grande artista veneziano

In occasione del decennale della morte, avvenuta il 25 ottobre 2006, la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ha programmato un anno interamente dedicato al grande artista veneziano. Si parte a maggio, con una rassegna di disegni inediti, per poi proseguire con la pubblicazione di un volume dedicato alla sua pittura. E infine una grande rassegna musicale, con ritmi e atmosfere a cavallo fra Europa e America.
A cura di Federica D'Alfonso
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Emilio Vedova
Emilio Vedova

Emilio Vedova è stato un famoso pittore italiano scomparso nel 2006. In occasione del decennale della sua morte che ricorrerà il prossimo ottobre, la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ha scelto di programmare un anno interamente dedicato a lui. Una grande mostra di disegni, la pubblicazione di uno studio approfondito e documentato sul ciclo pittorico "De America" e una serie di concerti. Si partirà il 29 maggio con una rassegna, allestita negli spazi del Magazzino del Sale di Venezia, che presenterà al pubblico un'ampia selezione di opere su carta, molte delle quali inedite, realizzate da Vedova nella sua lunga carriera artistica, dai primi esordi nel 1935 fino al 2005.

I disegni

Immagine

Intitolata "Emilio Vedova Disegni", a cura di Germano Celant, curatore artistico-scientifico, e Fabrizio Gazzarri, direttore Archivio e Collezione della Fondazione Vedova, e presieduta da Alfredo Bianchini, la mostra propone una selezione di disegni provenienti dall'archivio della Fondazione, la gran parte inediti. L’esposizione è strutturata in due sezioni, seguendo come principio le indicazioni stesse dell'autore e il suo percorso artistico dal figurale all’informe.

Una prima sezione comprende opere del periodo tra il 1935 e il 1940, e documenta gli studi e i primi sondaggi sulla rappresentazione e la registrazione del mondo. Varie sono le tecniche: dagli inchiostri ai pastelli, dai carboncini alla grafite e alle sanguigne; e vari soggetti dalle Architetture veneziane alle Storie dalla Bibbia, dagli autoritratti agli studi dai classici.

La seconda sezione, con opere che vanno dal 1940 al 2005, è basata su una selezione di lavori prodotti nel primo dopoguerra, che si liberano progressivamente dalla rappresentazione e si affermano per un linguaggio spezzato e aggressivo, che guarda alle avanguardie storiche dal Cubismo al Futurismo. Negli anni Sessanta invece, la superficie si impone sempre più come veicolo di luce e di spazio, fino ad arrivare alle vicende politiche del periodo 1966-1968. Si arriva così, dopo una sua pausa meditativa negli anni Settanta, ai disegni degli anni Ottanta, in cui la ricerca artistica di Vedova appare già completamente evoluta.

America. Parole e Musica

Attorno al ciclo pittorico "De America", che riunisce circa cinquanta dipinti su tela e su carta eseguiti a Venezia tra il 1976 e il 1977, ruoterà invece il corposo volume pubblicato nel corso dell’anno da Skira e curato da Germano Celant, in collaborazione con Luara Lorenzoni. Un excursus sulla lunga esperienza americana di Vedova, attraverso il vasto materiale d’archivio custodito dalla Fondazione.

Il periodo americano sarà anche il tema di "Europamerica", un ciclo di concerti dedicati agli Stati Uniti e all’Europa curato da Mario Messinis, in programma da luglio a novembre. La rassegna musicale prenderà il via il 15 luglio allo Spazio Vedova, con un concerto del pianista jazz Chick Corea insieme al suo Quintetto, cui faranno seguito, tra gli altri, Uri Caine, Letizia Michielon e il JACK Quartet, gruppo statunitense per la prima volta in città con il "Livre pour quatuor" di Pierre Boulez.

Antifascista, Vedova partecipa tra il 1944 e il 1945 alla Resistenza e nel 1946, a Milano, è tra i firmatari del manifesto “Oltre Guernica”. Nello stesso anno a Venezia è tra i fondatori della “Nuova Secessione Italiana” poi del “Fronte Nuovo delle Arti”. Nel 1948 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia, e nel 1952 gli viene dedicata una sala personale. All’inizio degli anni Cinquanta realizza i suoi celebri cicli di opere: “Scontro di situazioni”, “Ciclo della Protesta”, “Cicli della Natura”. Nel 1961 realizza al Teatro La Fenice le scenografie e i costumi per “Intolleranza ‘60” di Luigi Nono, con il quale collaborerà anche nel 1984 al “Prometeo”. Nel 1960, sempre alla Biennale, riceve il Gran Premio per la pittura e nel 1997 riceve il prestigioso Leone d’Oro alla carriera.

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