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Emiliano: “Se vinco le primarie del Pd, non faccio il candidato premier”

Il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato di essere candidato alla segreteria del Partito Democratico, ma di non essere intenzionato a diventare il candidato presidente del Consiglio del Pd nel caso dovesse vincere le primarie del prossimo 30 aprile. Della stessa idea anche il ministro della Giustizia e sfidante alla segreteria Pd Andrea Orlando.
A cura di Charlotte Matteini
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michele emiliano

In un'intervista concessa ad Agorà Rai Tre, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato di essere sì candidato alla segreteria del Partito Democratico, ma di non essere intenzionato a fare il candidato presidente del Consiglio in caso di vittoria alle primarie che si terranno il prossimo 30 aprile. “Mi sono candidato perché il Pd è sulla luna dal punto di vista delle cose che accadono nel Paese, ma se vinco, non faccio il candidato premier", ha spiegato Michele Emiliano, aggiungendo: “Posso vincere molto a breve, la mia non è lotta immediata, ma decisione di rimanere nel Pd. Senza Pd non è possibile governare il Paese”. Il governatore della Regione Puglia, quindi, sembra essere sulla stessa lunghezza d'onda del ministro della Giustizia e sfidante alla segreteria del Pd Andrea Orlando. Il Guardasigilli, infatti, lo scorso 24 febbraio dichiarò chiaramente di non essere intenzionato a coprire un'eventuale doppia carica: "Nel momento in cui, dopo dicembre, il sistema maggioritario è venuto meno, è sempre più difficile che il segretario del partito di maggioranza relativa sia anche il premier. Per i limiti che mi riconosco, non sarei in grado di fare le due cose contemporaneamente e penso sia giusto pensare ad altre figure in grado di guidare il governo ma anche tenere insieme la coalizione".

Proseguendo l'intervista, Michele Emiliano ha risposto ad alcune domande relative all'inchiesta Consip, che lo coinvolge in maniera marginale in qualità di persona informata dei fatti a proposito di alcuni sms ricevuti dal ministro dello Sport Luca Lotti, il governatore della Regione Puglia ha sottolineato che nonostante l'inchiesta abbia in qualche modo minato gli equilibri del Partito Democratico a causa del coinvolgimento del fedelissimo di Renzi e del padre dell'ex presidente del Consiglio, un ipotetico rinvio del congresso sarebbe un ulteriore fallimento per il partito. “Far saltare il congresso per l’inchiesta Consip? Non so se esiste il rischio ma è possibile che qualcuno pensi che sia giusto rinviarlo, ma dire che il Pd non è in grado di fare il congresso corrisponderebbe a un ulteriore fallimento. Io non ci sto al rinvio e non mi faccio da parte", ha spiegato Emiliano, concludendo l'ospitata con un attacco all'ex presidente del Consiglio: "Renzi chiede di aspettare le sentenze, ma non ha dato a Ignazio Marino lo stesso tempo. Questa continua contraddizione e disuguaglianza di trattamento diventa misura delle cose quotidiane”.

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