Elezioni Regionali e candidati impresentabili, inchiesta parlamentare dell’Antimafia
La commissione parlamentare antimafia si prepara a fare le pulci alle liste per le prossime elezioni regionali cercando di scovare i cosiddetti candidati impresentabili. Come annuncia oggi il Corriere della Sera, infatti, la Commissione sembra intenzionata ad andare oltre la legge Severino che vieta le candidature dei condannati, per scovare tra le liste i personaggi poco raccomandabili ad esempio perché legati in qualche modo alla malavita organizzata. L'idea pare sia arrivata direttamente dalla presidente della commissione Rosy Bindi dopo le polemiche interne al Pd per la presenza di alcuni candidai chiacchierati nelle liste del partito. Anche se i candidati alle elezioni regionali sono tutti in regola dal punto di vista legislativo, infatti Rosy Bindi vuole passare al setaccio i curricula di tutti per rendere noti i nomi di quelli cosiddetti impresentabili.
L'inchiesta parlamentare interna ovviamente non avrà alcuna conseguenza sulle liste, ma i risultati saranno resi noti prima delle elezioni regionali del 31 maggio con probabili ripercussioni sul dibattito interno ai partiti. Sempre secondo il Corriere della Sera, il controllo delle liste avverrà in base alle regole del codice di autoregolamentazione, approvato dalla stessa commissione Antimafia nel 2014. "L’etica della politica non è misurabile solo con gli atti giudiziari" ha ribadito indi, aggiungendo: "Il garantismo è un grande valore, ma la politica deve essere molto più rigorosa e darsi un codice di comportamento più stringente, che non faccia riferimento agli atti giudiziari. Se si dice che nelle liste ci sono impresentabili si deve anche dire ai cittadini che gli impresentabili non vanno votati".
