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Elezioni politiche 2013: convergenza tra Pd e Movimento 5 Stelle?

Nelle fila del centrosinistra Gennaro Migliore (Sel) e Luciano Violante (Pd) bocciano l’ipotesi di larga coalizione con il Pdl, ma aprono al Movimento 5 Stelle, per fare una riforma della legge elettorale e poi tornare alle urne.
A cura di Davide Falcioni
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5stelle

Mentre le borse crollano e lo spread torna a volare, e mentre Berlusconi non esclude la possibilità di una grande coalizione tra Pd e Pdl, nel Movimento 5 Stelle è aperta la discussione in merito ai futuri scenari: si alleerà con il Partito Democratico oppure continuerà a correre da solo? Intervenuto alla trasmissione Agorà di Rai3 Gennaro Migliore, esponente di Sel, ha aperto alla possibilità di dialogo coi "grillini": "La situazione eccezionale non può essere che Berlusconi governi con noi – afferma Migliore -. Avere oggi l'idea geniale di mettere insieme le forze principali del Paese, che rappresenterebbero la maggioranza sicura e stabile per un governissimo, cioè l'accordo tra Berlusconi, Bersani e Monti, sarebbe un disastro per la democrazia. Non saremo quelli che dicono che bisogna andare a votare. Il dovere per chi ha vinto alla Camera è di avanzare una proposta in pubblico e dire quali sono i punti che vanno discussi. L'avvio deve essere fatto sulla base di un programma credibile che introduca alcuni elementi in grado di intercettare la domanda di cambiamento". A fargli eco è Luciano Violante, che dalle colonne del Corriere della Sera dice:  "Sono tutti capaci di buttare tutto all'aria e di tornare a votare in sei mesi. Ma non credo che sia la soluzione. Vediamo se abbiamo una classe dirigente che è in grado di tirare fuori il sistema politico da questa impasse. È sperabile che non si guardi all'interesse contingente e di parte. La politica è l'arte della persuasione, non è stare a guardarsi in cagnesco. Poi, certo, bisogna essere in due per dialogare. Ma serve responsabilità per non sprecare tutti i sacrifici che si sono fatti".

Già, ma se Sel e una parte del Pd apre ai "5 Stelle" non è detto che la cosa sia reciproca. Ieri infatti Beppe Grillo ha detto chiaramente di no ad ogni accordo, in coerenza con quanto affermato negli ultimi anni. Eppure non tutti nel movimento la pensano allo stesso modo. E' stato proprio Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, ad auspicare una convergenza con il Partito Democratico per fare delle riforme essenziali, come una nuova legge elettorale, prima di tornare alle elezioni. La discussione tra i 5 Stelle è aperta.

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