Elezioni in Ungheria: trionfa Orbàn, sorprende l’estrema destra di Jobbik
Ancora un successo dell'estrema destra nel cuore dell'Europa, stavolta in Ungheria, dove il partito Jobbik ha superato alle ultime elezioni il 20% dei consensi, consolidandosi sempre di più come il principale interlocutore politico del governo guidato da Viktor Orbàn: Jobbik si è distinto in campagna elettorale per le sue sparate razziste: a fare scalpore tuttavia, soprattutto nella scorsaa legislatura, fu la proposta avanzata da Marton Gyöngyösi – uno dei leader dell'organizzazione politica – di organizzare una schedatura di tutti parlamentari di origine ebraina. Ma l'ultima incredibile trovata è di ieri mattina, quando decine di migliaia di telefoni cellulari di cittadini ungheresi hanno ricevuto un messaggio con scritto: "Votate Jobbik per sconfiggere gli zingari".
L'area del paese nel quale il partito guidato da Gábor Vona ha ottenuto i più ampi consensi è stata quella nord-orientale, al confine con Ucraina e Slovacchia, dove i livelli si povertà e arrestratezza sono molto più accentuati che nel resto dell'Ungheria. In alcune circoscrizioni Jobbik ha sfondato la soglia del 35%, battendo la coalizione di centrosinistra e piazzandosi alle spalle di Fidesz, il partito neoconservatore del primo ministro Orbàn: quest'ultimo ha rispettato i pronostici della vigilia ed ha trionfato sfiorando il 45% e bissando la vittoria del 2010: "Gli ungheresi – ha detto il premier – hanno votato liberamente, e liberamente hanno scelto di continuare sulla strada da noi tracciata nel corso dell’ultima legislatura".
Orbàn ha potuto beneficiare in particolare dei consensi ottenuti dai cittadini ingheresi residenti in Romania, Ucraina e Slovacchia, ai quali tra molte polemiche ha voluto concedere i diritto di voto. Alle spalle di Fidesz la coalizione di centrosinistra – formata da socialisti e liberali – si è attestata al 25%, quindi è stata la volta di Jobbik e dei Verdi, che hanno ottenuto il 5%.
