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Elezioni Comunali Firenze: Dario Nardella del PD è il nuovo sindaco

I democratici trionfano nel capoluogo toscano che era stato di Matteo Renzi. Palazzo Vecchio è da subito nelle mani della giunta Nardella.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ Dario Nardella il nuovo sindaco di Firenze. Classe 1975, aveva raccolto il testimone alla guida della città, come vicesindaco, dopo che Matteo Renzi si era trasferito a Palazzo Chigi in qualità di Presidente del Consiglio. E’ riuscito a sedersi al primo turno nella sala di Clemente VII in Palazzo Vecchio, dopo aver ottenuto quasi il 60 per cento delle preferenze (nel momento in cui scriviamo sono stati scrutinati uno terzo dei 360 seggi nel capoluogo toscano). Una vittoria che appariva scontata già dalla tarda serata di ieri quella del candidato sindaco del Pd, alla luce della grande affermazione dei democratici alle Europee.

I candidati – Nardella era sostenuto da Pd-Idv-Spini per Firenze/Psi/Verdi e tre liste civiche e ha dovuto vedersela con altri nove candidati sindaco. Miriam Amato del Movimento 5 Stelle, un’artigiana di 38 anni, origini calabresi, Marco Stella, consigliere comunale fiorentino, sostenuto da Forza Italia, Lega Nord e Lista Galli, e Gianna Scatizzi che vede l’appoggio di Ncd e Udc; Achille Totaro di Fratelli d’Italia che si presentava come “l’unica alternativa al renzismo”; più a sinistra Attilio Armando Tronca sostenuto dal Partito comunista dei lavoratori) e Tommaso Grassi (Prc – Sel e lista civica), e quindi i candidati delle liste civiche Cristina Scaletti (sostenuta da 3 liste civiche) e Laura Bennati (Una città in comune) e Paolo Manneschi (Repubblica fiorentina).

Le precedenti elezioni (2009) – A Firenze l’affluenza alle urne è stata del 70,29%, in netto calo rispetto alle precedente tornata elettorale amministrativa, quando si recò alle urne quasi il 76 per cento degli aventi diritto. Era il 2009 e Matteo Renzi veniva eletto al ballottaggio con un esaltante 60% dei voti. La sua lista metteva insieme il Pd, Italia dei Valori e una serie di liste civiche. Il suo sfidante era il candidato del Pdl, l’ex portiere Giovanni Galli che dovette accontentarsi del resto dei voti. Al primo turno il ‘rottamatore’ aveva ottenuto il 47,6% contro il 32% di Galli.

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