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Elena Ceste, il marito resta in carcere: esclusa la premeditazione

Michele Buonincontri secondo l’accusa non avrebbe premeditato il delitto della moglie ma avrebbe agito in un “moto improvviso”.
A cura di D. F.
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Michele Buonincontri, marito di Elena Ceste, dovrà rimanere in carcere. Nei confronti dell'uomo, accusato di omicidio e occultamento di cadavere, il Tribunale del Riesame di Torino ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi avvocati. I giudici, tuttavia, nel valutare il quadro delle indagini hanno escluso l'aggravante della premeditazione: si tratta, con ogni evidenza, di un passaggio fondamentale nell'inchiesta, in quanto l'omicidio sarebbe scaturito da un moto improvviso e non da una pianificazione meditata a lungo, come invece sostengono procura e gip di Asti. Al momento i legali di Michele Buonincontri non hanno commentato la decisione del Tribunale del Riesame.

Buoninontri è stato arrestato lo scorso 29 gennaio e da allora è rinchiuso nel penitenziario di Quarto d'Asti. L'uomo, 45 anni e di professione vigile del fuoco, in queste settimana ha sempre ribadito di essere innocente e in una recente lettera ha lanciato duri attacchi, parlando di "verità che non si può nascondere": "Prima o poi verrà fuori. Per il momento l'hanno voluta occultare. Uso lo stesso termine che hanno usato loro: occultare il cadavere a cielo aperto. Si può o è solo ipocrisia? Che delusione per la cattiveria che si annida nel cuore dell'uomo”, scrive il marito di Elena Ceste.

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