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Egitto, oggi milioni in strada: prima protesta contro il golpe militare

Il presidente ad interim Adly Mansour invita i Fratelli Musulmani – che oggi organizzano la prima protesta contro il golpe – a partecipare alla “ricostruzione della nazione”.
A cura di Davide Falcioni
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Proteste e manifestazioni di piazza sono attese per oggi in tutto l'Egitto. I Fratelli Musulmani, infatti, dopo aver subito il golpe militare e decine di arresti ha indetto una mobilitazione popolare in tutto il paese, chiamandola "venerdì del rifiuto". Si svolgerà dopo la preghiera e punta a dimostrare come la destituzione di Morsi – primo presidente eletto democraticamente – sia stata illegittima. Nel frattempo i militari hanno lanciato un appello per la conciliazione: dopo giorni di proteste, decine di morti, violenze sessuali e centinaia di feriti, il generale Abdel Fattah al-Sisi ha scritto – in uno status su facebook – che le forze armate rispetteranno il diritto di protestare di tutti i cittadini, ma che se si verificheranno episodi di violenza non si esiterà ad intervenire.

Ma l'atteggiamento del nuovo esecutivo nei confronti dei Fratelli Musulmani continua ad essere ambivalente. Il presidente ad interim Adly Mansour, che ha sostituito Morsi dopo il colpo di stato di mercoledì, ha speso parole di riavvicinamento verso il braccio politico dei Fratelli Musulmani, "Libertà e Giustizia", affermando che "sono parte di questo popolo e sono invitati a partecipare alla costruzione della nazione. Nessuno è escluso". Tuttavia il leader supremo dei Fratelli Musulmani – Mohamed Badie – è stato tra i primi ad essere arrestati. Per lui e per il suo portavoce Khairat el-Shater l'accusa è quella di aver avuto un ruolo nell'uccisione di otto manifestanti negli scontri dei giorni scorsi.

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