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Ecuador, sequestrate 200mila pinne di squalo destinate alla Cina

Il carico avrebbero fruttato fino a 1,5 milioni di dollari. Le pinne di squalo sono molto ricercate nei paesi asiatici, sia a livello culinario, sia per le presunte proprietà curative.
A cura di B. C.
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Oltre 200mila pinne di squalo sono state sequestrate in Ecuador prima di essere imbarcate per la Cina. Ad annunciarlo è stato il governo del Paese latino-americano. Le forze dell’ordine locali hanno arrestato sei trafficanti, che sono stati ammanettati nella città di Manta (nella regione occidentale del Paese), nella quale è presente uno dei più grandi porti della nazione. Sono tutti accusati di reati ambientali  e danneggiamento della fauna selvatica; rischiano una pesante condanna.

Il ministro dell’Interno Josè Serrano ha postato sul proprio profilo Twitter le immagini di migliaia di pinne, che probabilmente sarebbero state esportate illegalmente verso la Cina ed altri Paesi asiatici, nei quali sono molto ricercate sia per scopi culinari che legati alla medicina tradizionale. In Cina, molti considerano uno modo per ostentare la loro ricchezza, il poter offrire agli ospiti piatti a base di prodotti sempre più rari, come può essere appunto la carne di squalo.

Le autorità ecuadoregne sostengono che almeno 300 mila squali sono stati uccisi dai trafficanti negli ultimi anni. La legge del Paese sudamericano vieta ormai dal 2007 la pesca di pescecani, ed in particolare il finning, ovvero la pratica di catturare gli animali al solo scopo di tagliare loro le pinne, per poi rigettarli in mare, dove sono destinati a morire tra atroci sofferenze.

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