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Ecobonus casa prorogato e l’incentivo sale al 65%

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla proroga dell’Ecobonus casa aumentando anche la percentuale degli sgravi, ma dal governo avvertono che non ci saranno altre proroghe.
A cura di Antonio Palma
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Dopo una discussione durata qualche settimana e grazie anche alle insistenze del settore costruzioni ormai in crisi profonda, il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il decreto sulla proroga degli ecobonus casa. Come spiegano da Palazzo Chigi il provvedimento già all'esame del governo nella precedente riunione dei ministri recepisce la direttiva dell'Unione Europea "che mira a dare un’adeguata risposta alla necessaria ed urgente esigenza di favorire la riqualificazione e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano". Nel dettaglio il decreto governativo, che oltre all'ecobonus casa prevede anche quello per le ristrutturazioni per adeguamenti antisismici, ha l'obiettivo di permettere a quanti non lo hanno già fatto di migliorare l’efficienza energetica del proprio edificio valorizzando al contempo lo sviluppo del settore delle energie rinnovabili.

Proroga e nuovi sgravi fiscali – In concreto l'ecobonus casa che doveva scadere il 30 giugno prossimo è stato prorogato fino a tutto il 2013 mentre varrà addirittura fino al 31 dicembre 2014 se gli interventi saranno importanti, cioè se implicheranno la riqualificazione di "almeno il 25% della superficie dell’involucro" dell'edificio da ristrutturare. Per quanto riguarda gli sgravi fiscali invece nel nuovo ecobous casa salgono dal 55% al 65% mentre sulle ristrutturazioni sono confermati al 50%. Come ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, al termine del CdM "il bonus energetico è stato esteso al 65%, ma la sua durata si sdoppia: proroga di un anno per i condomini, di 6 mesi per i privati cittadini. Agevolazioni anche per i mobili ovviamente solo per quelli "fissi, compresi nella muratura, e non letti, comodini e altro". Come hanno spiegato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in una nota le finalità del decreto ecobonus sulla casa sono:

promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici;
favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici;
sostenere la diversificazione energetica;promuovere la competitività dell’industria nazionale attraverso lo sviluppo tecnologico;
conseguire gli obiettivi nazionali in materia energetica e ambientale.

Cosa cambia per il cittadino

Con l’approvazione del decreto legge è previsto un forte potenziamento dell’attuale regime di detrazioni fiscali che passerà dal 55% per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (detrazione in scadenza il 30 giugno prossimo) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull’involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un’ultima conferma, e non ne sono previste successive, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto di migliorare l’efficienza energetica del proprio edificio. Così, per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio), spetterà la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Un vantaggio per l’ambiente per l’economia

L’effetto concentrato nel tempo della proroga e l’aumento della percentuale della detrazione possono dare un forte impulso all’economia di settore e in particolare al comparto dell’edilizia specializzata, caratterizzato da una forte base occupazionale, concorrendo in questo momento di crisi al rilancio della crescita e dell’occupazione e allo sviluppo di un comparto strategico per la crescita sostenibile.
Proprio nell’ottica di recepimento della 2010/31 in materia di prestazione energetica:

viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda;
vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni;
nasce la definizione di “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici.

Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a “energia quasi zero”. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.

Viene, infine, previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.

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