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Ecco come le mafie riciclano i capitali sporchi (VIDEO)

Camorra, mafia e ‘ndrangheta sono strettamente connesse al riciclaggio dei capitali illeciti. Spaccio di droga, narcotraffico, vendita di armi, sono tutte attività che procurano introiti neri che devono essere ripuliti prima di poter essere spesi. Le organizzazioni criminali utilizzano metodi sofisticati per farlo, che vanno dagli strumenti finanziari più raffinati fino al deep-web.
A cura di Alessio Viscardi
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Giovanni Tizian spiega il riciclaggio mafioso

Il riciclaggio è l'essenza della criminalità organizzata di tipo mafioso, perché "ogni attività illecita che produce capitali per la mafia necessita di un processo di pulitura di questi introiti" ci spiega Franco Roberti, procuratore di Salerno per anni a capo della Direzione distretturale antimafia di Napoli. "Le mafie investono per ripulire i propri soldi, ma quando lo fanno spesso guadagnano anche dall'investimento, riuscendo in questo modo a distorcere le dinamiche di libero mercato".

"I capitali li troviamo lì dove sono i mafiosi" precisa Giovanni Conzo, sostituto procuratore della dda di Napoli "Quindi, noi troviamo investimenti della camorra in edilizia e in altri settore permeabili, sia in Campania che al nord". Il giornalista minacciato dalla ‘nrangheta in Emilia Romagna, Giovanni Tizian, precisa: "Spesso troviamo imprenditori e mafiosi che si mettono d'accordo per riciclare i capitali illeciti. Questo avviene perché al Nord ci sono le regioni più ricche dove gli investimenti sono più semplici e remunerativi rispetto a zone più povere come quelle del sud Italia".

La finanza ed il web sono le nuove frontiere del riciclaggio mafioso. Spesso per ripulire i capitali si mettono in piedi delle operazioni speculative sul mercato secondario dei titoli quotati, con investimenti mirati oppure con la cessione di titoli sottocosto, si riesce a generare plusvalenze difficili da rintracciare. Inoltre, quella parte di Internet non indicizzata dai motori di ricerca che comunemente viene definita "deep-web" è il luogo preferito dalle mafie per trasferire i capitali da ripulire, nonché il materiale illecito da vendere – non soltanto materiali pedo-pornografici, ma anche droga e armi. Al Nord, le mafie utilizzano i capitali per finanziare attività tra le più disparate, anche attività di recupero crediti "come quella del boss Francesco Vallefuoco, colpito dalle indagini Vulcano, che a San Marino aveva sostituito lo stato per tutti gli imprenditori che volevano vedersi pagati i propri crediti".

In Campania, il riciclaggio dei capitali mafiosi ha permesso la nascita delle innumerevoli attività illecite legate al ciclo di smaltimento dei rifiuti: spesso queste società riuscivano a ottenere appalti e vincere bandi di gara proprio "grazie alle più competitive condizioni economiche prospettate, possibili grazie al metodo mafioso e all'impiego dei capitali sporchi" spiega Conzo. Inoltre, anche il denaro derivante dal traffico illecito viene riciclato e reimpiegato in società formalmente legali.

"Bisogna contrastare la corruzione, è quelo il reato base che permette alle organizzazioni criminali mafiose di sopravvivere. Bisogna contrastare la cosiddetta zona grigia". Reati difficili da perseguire, tanto è vero che l'auto-riciclaggio non fa parte del codice penale italiano: "E' un reato previsto dal nostro ordinamento, ancora non posto in essere, che dovrà essere attuato quanto prima per ottemperare agli obbligi stipulati in sede europea".

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