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Ebola uccide ancora in Sierra Leone, vicepresidente in quarantena

L’epidemia di Ebola continua a uccidere in Africa Occidentale. Il vicepresidente della Sierra Leone, Sam Sumana, ha deciso volontariamente di mettersi in quarantena dopo la morte di una delle sue guardie del corpo.
A cura di Susanna Picone
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In Africa l’Ebola continua a uccidere. E in particolare in Sierra Leone, dove il vicepresidente Samuel Sam Sumana ha deciso, per precauzione, di mettersi volontariamente in quarantena dopo che una delle sue guardie del corpo è stata uccisa dal virus mortale. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, la misura durerà 21 giorni. Sumana ha inoltre chiesto a tutte le persone che hanno avuto contatti con la guardia del corpo deceduta nei giorni scorsi di mettersi anche loro in quarantena. La Sierra Leone è uno degli Stati africani più colpiti dall’epidemia di Ebola insieme alla Liberia e alla Guinea. Finora il virus – che ha toccato anche l’Occidente – ha causato dal dicembre del 2013 quasi diecimila vittime. Di queste (l’ultimo bilancio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è, con precisione, di 9675 morti), 4057 persone sono morte in Libera, 3490 in Sierra Leone, 2113 in Guinea e 8 in Nigeria. In totale, oltre le vittime, i casi accertati di Ebola sono stati 23.500.

Nuovi casi di Ebola in Sierra Leone

In Sierra Leone i casi di contagio stavano diminuendo alla fine dello scorso anno ma nell’ultimo periodo sono drammaticamente tornati ad aumentare. Per questo il Governo ha deciso di reintrodurre alcune limitazioni agli spostamenti dopo che nella settimana iniziata il 16 febbraio scorso sono stati registrati nella sola Sierra Leone 63 dei 99 nuovi casi registrati tra il Paese di Samuel Sam Sumana, Guinea (35 casi) e Liberia (un solo caso). “Continuano a presentarsi casi attraverso canali di trasmissione sconosciuti”, ha fatto sapere l'Oms. Sedici sono stati identificati in Guinea e Sierra Leone sulla base di test post-mortem, indicazione che molti sono ancora impossibilitati o riluttanti a chiedere cure.  In Sierra Leone anche un orfanotrofio gestito da un ente di beneficenza del Regno Unito è stato messo in quarantena dopo che a uno dei membri dello staff è stato diagnosticato l'Ebola.

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