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Ebola, Australia chiude frontiere con Africa. Soldati Usa in quarantena a Vicenza

Le nuove misure del governo di Canberra per impedire l’arrivo del virus sul territorio: sospesa l’immigrazione proveniente dai Paesi dell’Africa occidentale colpiti da Ebola. Intanto militari USA rientrati dalla Liberia sono stati messi in isolamento a Vicenza.
A cura di Biagio Chiariello
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L’Australia ha deciso di sospendere l'immigrazione proveniente dai Paesi dell'Africa occidentale colpiti da Ebola. Il ministro Scott Morrison ha annunciato che, nel tentativo di impedire che il virus possa arrivare sul proprio territorio, sarà sospeso "il programma di immigrazione, compreso il programma umanitario”. In tal senso, la prima misura è quella dello stop temporaneo al rilascio dei visti per chi proviene da Sierra Leone, Liberia e Guinea. Annullati anche i visti temporanei già concessi a chi deve ancora partire dai tre Paesi per l’Australia, mentre coloro che, provenienti dall’Africa occidentale, sono già in possesso di un visto permanente dovranno trascorrere 21 giorni in quarantena prima di mettere piede nel Paese.

Soldati Usa di ritorno dalla Liberia in isolamento a Vicenza

Undici soldati statunitensi di ritorno dalla Liberia sono stati messi in quarantena nella base american di Vicenza. Secondo la Cbs, il gruppo comprende il maggiore Darryl Williams, ex comandante delle truppe USA in Africa. Al loro arrivo, i militari sono stati accolti da carabinieri protetti da tute isolanti. Il periodo isolamento durerà 21 giorni. Altri trenta dovrebbero arrivare oggi, dice il sito della rete USA. Recentemente gli Stati Uniti hanno deciso di mandare circa 3mila militari nei Paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di ebola.

A New York allentate le misure di sicurezza

Nel frattempo le pressioni di Barack Obama sul governatore di New York, Andrew Cuomo, hanno portato ad allentare le misure sulla quarantena imposta agli operatori sanitari che rientrano dai Paesi colpiti dal virus all’aeroporto Jfk. Sulla base delle nuove regole, lo Stato americano permetterà il rientro degli operatori sanitari che hanno avuto contatti con pazienti malati di Ebola in Africa, ma nessun sintomo, di rientrare nelle proprie case dove saranno confinati e monitorati per 21 giorni. Dall’altra parte dell’Oceano, a Madrid, fino a mercoledì 29 ottobre si terrà il Foro Africano per la copertura sanitaria universale, un vertice mondiale dell’infermeria organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) e Aneysvad. La situazione dei paesi africani, epicentro dell’epidemia, non è resa critica solo dalla malattia in sé e riguarda specialmente i sistemi di salute pubblica insufficienti e impreparati per far fronte alle sfide per epidemie.

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