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Ebola, il Canada chiude le frontiere ai Paesi africani più colpiti

Il Canada sospende la concessione di visti a chiunque sia stato in Sierra Leone, Liberia e Guinea nei tre mesi prima della data di richiesta. Negli Usa infermieri in sciopero per chiedere maggiore protezione.
A cura di Susanna Picone
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Il Canada blocca gli accessi dai Paesi più colpiti dall’Ebola. Il governo di Ottawa rompe gli indugi decidendo di adottare misure drastiche e sospendere dunque la concessione di visti a chiunque sia stato nei tre Paesi africani dove l’epidemia Ebola ha fatto il maggior numero di morti, e cioè Sierra Leone, Liberia e Guinea, in un periodo di tempo di tre mesi prima della data richiesta. L’ ha annunciato il ministero dell’immigrazione di Ottawa. L'obiettivo è impedire che il virus Ebola che ha messo in ginocchio l’Africa varchi le frontiere canadesi.  Il provvedimento Il blocco riguarda anche gli stranieri che intendono recarsi nei Paesi colpiti dal virus. Non è stata presa alcuna misura, in materia di rinnovo dei visti, per i non canadesi che si trovano già nel Paese anche se provengono dal continente africano. Intanto, per quanto riguarda l’allarme Ebola negli Stati Uniti, gli infermieri sciopereranno il 12 novembre per chiedere maggiori protezioni per curare i malati. Gli infermieri vogliono “misure di sicurezza più decise” nella gestione dell'epidemia. Il Nnu (National nurses united), il sindacato che conta 180mila iscritti in 12 stati americani e a Washington Dc, accusa gli ospedali di mettere a rischio i propri dipendenti con un “atteggiamento di sufficienza” verso l'emergenza. La protesta del National nurses united  segue di poche ore il caso dell’infermiera americana Kaci Hickox che ha sfidato la quarantena dicendo di star bene e uscendo in bici con il compagno.

Virus Ebola, l’ultimo bollettino dell’Oms

Nel frattempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha rivisto il bilancio delle vittime per il virus Ebola: sono 4.951 i morti e 14.567 i casi segnalati, la maggioranza in Liberia, Sierra Leone e Guinea. In questi giorni l'Oms sta aggiornando le linee guida per gli operatori sanitari che hanno a che fare con il virus Ebola: raccomandano misure ancora più rigide come, ad esempio, quella di indossare due paia di guanti e proteggere la bocca, il naso e gli occhi da eventuali contatti con i fluidi.

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