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E’ nata la piccola Greta, la bimba con due mamme. Concesso congedo parentale

La bimba ‘arcobaleno’ è nata a Ciriè, in provincia di Torino dall’amore di due donne che stanno insieme da cinque anni. “Presto le daremo un fratellino o una sorellina”. E il datore di lavoro “regala” il congedo paternale alla mamma della bimba.
A cura di Biagio Chiariello
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Pesa tre chili e 760 grammi, è lunga poco più di mezzo metro, e ha visto la luce all'ospedale di Ciriè, in provincia di Torino. Lei è la piccola Greta, la bimba ‘arcobaleno’. La piccola ha infatti due mamme, Costanza Frari e Luisa Vinci Garufi. E’ stata quest’ultima, 36 anni, a partorirla.  “Ma il prossimo voglio farlo io – mette le mani avanti Costanza, che ha 32 anni – e non voglio nemmeno aspettare tanto”, dice intervistata da La Stampa.

Le due donne si si sono conosciute cinque anni fa in Francia, si sono innamorate e poi sono sposate a Londra, nel 2013 anche perché in Italia non era ancora possibile. Quindi hanno deciso che volevano un figlio. Dopo la fecondazione artificiale, avvenuta in una clinica di Madrid, il loro sogno si è realizzato. “Il percorso per diventare genitori è stato lungo – dicono – e lo abbiamo affrontato forse in modo più responsabile rispetto a delle coppie etero”. Ancora: “Ci siamo iscritte all’associazione Arcobaleno che aiuta e assiste le famiglie desiderose di avere dei figli”. Costanza e Luisa si sentono una “famiglia normale”. “Però sono basita dal fatto che, per la legge italiana io non sia nulla – continua Frari -. Per questo motivo, visto che la stepchild adoption non è andata in porto, Greta ha come secondo cognome il mio e come cognome principale quello di Luisa che l’ha partorita”.

Le due mamme sanno bene che Greta crescerà in un Paese dove sono ancora troppi coloro che le considerano una ‘famiglia diversa’: “È un dibattito culturale molto complicato. Ma secondo me ognuno di noi ha un lato maschile e uno femminile, dipende dalla propria personalità. Per nostra figlia il modello maschile potranno essere il nonno, lo zio, il maestro. Non le mancherà di certo il padre, anche se crescerà senza questa figura”. C’è da dire che a Costanza, l’azienda per cui lavora ha anche concesso il congedo di paternità: “Nonostante io non avessi chiesto nulla, visto che, tecnicamente, in base alla normativa, non mi spettava”. la coppia guarda al futuro con speranza: “Magari nostra figlia verrà su in una società più pronta a questi tipi di cambiamento, anche se ci rendiamo conto che non è una cosa così facile e immediata”. Ma per adesso si godono la loro piccolina, certe della possibilità di "regalare" alla bimba un fratellino o una sorellina.

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