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È morto Edgar L. Doctorow, il romanziere che ha raccontato il Novecento americano

È morto lo scrittore americano Edgar L. Doctorow: aveva 84 anni ed era da tempo malato. Ha vinto numerosi premi fra i quali il “National Book Award” e, per ben due volte, il “National Book Critics Circle Award”. Dalla Guerra Civile all’11 settembre, i suoi romanzi hanno attraversato secoli di storia americana. Il presidente Obama: “i suoi libri mi hanno toccato tanto, mi mancherà”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Martedì 21 luglio è morto a New York lo scrittore Edgar Lawrence Doctorow, all'età di 84 anni, per un tumore al polmone. Ne ha dato notizia il figlio, Richard, e lo stesso presidente Obama in un tweet lo ha ricordato così: "È stato tra i più grandi romanzieri d'America. I suoi libri mi hanno insegnato molto, e ci mancherà". Figlio di immigrati ebrei di seconda generazione, ma da sempre newyorkese del Bronx, Doctorow è considerato fra i maggiori autori del XX secolo: Fernanda Pivano invitava i lettori a non considerarlo un romanziere storico, nonostante i suoi scritti siano ispirati a fatti importanti della storia americana, dalla guerra civile al caso Rosenberg, fino ad arrivare alle riflessioni all'indomani dell'11 settembre. Non uno storico, ma un intellettuale che ha usato la storia per raccontare il proprio presente: "Quello che so è che quando scrivi un libro ambientato nel passato, quello che stai descrivendo realmente è il presente". Così parlava lo stesso Doctorow dei suoi romanzi più famosi, che hanno visto numerosi adattamenti cinematografici e importantissimi riconoscimenti come il "National Book Award" nel 1986, per il racconto "World's fair", e il "National Book Critics Circle Award", nel 1989 per "Billy Bathgate" e nel 2005 per "La marcia".

Il primo successo presso il grande pubblico è quello del 1971 con "Il libro di Daniele", ispirato al celebre caso Rosenberg: in pieno clima di guerra fredda, Julius ed Ethel Rosenberg vennero processati, giudicati colpevoli e condannati a morte come spie dell'Unione Sovietica, con l'accusa di cospirazione ai danni del governo americano. Il romanzo di Doctorow ricostruisce una delle epoche più buie della storia americana attraverso gli occhi e i ricordi di Daniel, il protagonista: non solo un romanzo storico, ma profondamente psicologico e interiore, con quello stile a metà fra storia e fantasia proprio dell'autore. Nel 1983 Sidney Lumet ha portato sul grande schermo il racconto, nel suo film "Daniel", con Timoty Hutton nei panni del protagonista.

un primo piano di Timothy Hutton nei panni di Daniel
un primo piano di Timothy Hutton nei panni di Daniel

Uno dei romanzi più famosi in assoluto è sicuramente "Billy Bathgate", che racconta una storia autenticamente americana: il racconto, ambientato pochi anni prima della seconda guerra mondiale, ha come protagonista Billy, un ragazzo newyorkese che tenta a tutti i costi di costruirsi una carriera in una banda di gangsters. La narrazione in prima persona dal punto di vista del giovane ha suggerito a molti critici paralleli interessanti con grandi classici come "Huckleberry Finn" di Mark Twain. In effetti, ai riferimenti alla grande letteratura e al cinema gangster si accompagna il richiamo continuo a molti fatti reali, con l'unico scopo che ha sempre accompagnato l'opera dello scrittore: raccontare che cosa significa essere americano. Anche questo capolavoro del 1991 è arrivato sul grande schermo, con il film diretto dal regista Robert Benton e interpretato da Dustin Hoffman e Bruce Willis.

Dustin Hoffman e Nicole Kidman in una scena del film
Dustin Hoffman e Nicole Kidman in una scena del film

Definito il "Guerra e Pace americano", l'ultimo grande romanzo di Doctorow è stato "La marcia", pubblicato nel 2005. La marcia che dà il titolo al libro è quella condotta dal generale William Tecumseh Sherman attraverso la Georgia nel momento culminante della guerra civile americana. Il libro ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali nel 2006 il premio "PEN/Faulkner" per la narrativa e la nomination per il premio Pulitzer. Dagli ultimi anni dell'Ottocento ai recentissimi fatti dell'11 settembre, la voce di Doctorow ha accompagnato l'America nella sua faticosa e a volte oscura storia, non trascurando mai di riflettere, attraverso il passato, le esperienze del presente. Per questo motivo è arrivato anche il sentito omaggio del presidente Obama, che lo ha ricordato come uno dei più grandi romanzieri contemporanei.

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