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È morta Stefania Fiorentino: era la mamma di Bea, la bimba imprigionata in una “armatura”

Stefania Fiorentino è morta a 35 anni: l’annuncio dato sulla pagina Facebook nata per sostenere la figlia Bea e la ricerca sulle malattie rare.
A cura di Susanna Picone
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“Vorremmo trovare le parole giuste, ma purtroppo non ci sono. Stefania, la mamma di Bea, ci ha lasciato questa sera. Di fronte a un momento così difficile, sono certa che rispetterete il nostro silenzio”. Con questo messaggio pubblicato sulla pagina Facebook “Il mondo di Bea” è stata data notizia della morte, a soli trentacinque anni, di Stefania Fiorentino. È la mamma della piccola Bea, la bambina affetta da una malattia sconosciuta che l'ha colpita allo scheletro e che ormai non le permette più di muoversi. Stefania era sempre pronta a combattere per aiutare la sua bimba, ed era l’anima della onlus creata per sostenere la piccola e sensibilizzare sulla ricerca medica dedicata alle patologie di cui ancora non si conoscono le cause e le cure. Sotto al post con quale è stata annunciata la sua morte sono subito apparsi molti commenti e frasi di conforto. “Stefania continuerai a vegliare su Bea”, scrivono in tanti. Anche la cantante Emma ha dedicato un post alla sua amica scomparsa.

I funerali della mamma di Bea a Torino – Domani alle 18.30 per la giovane mamma si terrà un rosario nella Chiesa del Santo Volto a Torino, la stessa che ospiterà il funerale della donna martedì alle 14. Come ricorda il quotidiano La Stampa, era stata proprio Stefania ad accorgersi che qualcosa non andava in sua figlia Bea: “Quando la bimba aveva 7 mesi di vita durante il bagnetto le ho rotto un polso. E in ospedale, alla prima lastra total-body, si sono accorti delle strane calcificazioni articolari”. Dall'età di due mesi tutte le sue articolazioni di Beatrice hanno cominciato inspiegabilmente a calcificarsi portando così il suo corpo a irrigidirsi velocemente. La bimba ormai non può più muoversi, imprigionata in una sorta di “armatura”. “Vive come una piccola statua di marmo, ma come ogni bimba vive di pensieri, emozioni e desideri, nonostante sia costretta a crescere in questa prigione che è la sua malattia”, si legge sulla pagina Facebook dedicata alla bambina.

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